Il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Maurizio Lupi è arrivato in mattinata al cantiere della Tav di Chiomonte assieme all’ad delle Ferrovie dello Stato Michele Elia. I due hanno visitato l’area, dove gli scavi sono arrivati alla profondità di 1930 metri accompagnati del direttore della Ltf, la società titolare dei lavori, a Mario Virano e all’immancabile senatore Si Tav Stefano Esposito.
Nel corso della visita, in cui Lupi ha pranzato con gli operai e tecnici del cantiere, il ministro ha avuto anche modo di esprimere la sua preoccupazione nei confronti del movimento No Tav: «Mi preoccupa il cambio di strategia. Non potendo bloccare il cantiere di Chiomonte che c’è e va avanti, gli attacchi colpiscono i simboli dell’alta velocità» ha affermato Lupi facendo riferimento alla bottiglia contenente benzina ritrovata nei pressi della Firenze-Roma.
Ma soprattutto il ministro ha colto l’occasione per esprimere la sua solidarietà alla Procura di Torino che solo settimana scorsa ha visto cadere l’accusa di terrorismo formulata nei confronti di 4 attivisti No Tav: «Sin dall’inizio – ha ricordato Lupi – ho auspicato che la Procura di Torino ricorra in appello rispetto alla sentenza di primo grado: è talmente evidente il contesto in cui queste azioni avvengono che le indagini coraggiose che la Procura sta svolgendo e anche il coraggio di assumersi la responsabilità di formulare l’accusa di associazione con finalità terroristiche siano un segno importante. E d’altronde gli imputati dono stati condannati a 3 anni e 6 mesi, una pena che non si da’ di certo a chi gioca a pallone e contesta».
Intanto nell’agenda del ministro dei trasporti è già stato fissato per il 29 o 30 l’incontro con i sindaci della Valsusa: «ascolterò le loro preoccupazione, ma anche i sindaci devono cambiare il loro ruolo».