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mercoledì, 25 Settembre 2024

Immigrazione e permessi di soggiorno: voci e speranze dal Festival Panafricano di Torino 

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Nicola Rossiello
Nicola Rossiello
Romano di nascita, fieramente “terrone” di origini e orgogliosamente torinese di adozione. Poliziotto di professione dal 1986 e da subito impegnato nel Sindacato di polizia. Oggi faccio il Segretario Generale del SILP CGIL Piemonte.

Ho avuto il privilegio di partecipare al dibattito sul tema dei permessi di soggiorno al Festival Panafricano di Torino. È stato un incontro ricco e interessante, nel quale si sono affrontate questioni cruciali e condiviso esperienze significative. Le testimonianze condivise sono state a tratti emozionanti, mettendo in luce le sfide e le speranze di chi vive questa realtà ogni giorno. È stato un momento di grande riflessione e crescita personale.

Il dibattito ha messo in luce una delle problematiche più urgenti e complesse che affliggono la comunità degli immigrati in Italia: i ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno. Sono ritardi effettivi, che possono durare mesi o addirittura anni, è rappresentano una fonte di grande sofferenza per gli stranieri che si trovano a vivere in un limbo legale e sociale.

Durante l’incontro, abbiamo ascoltato le testimonianze di sindacalisti USB, rappresentanti dei braccianti agricoli, dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), oltre a quella di una scrittrice che ha raccontato le storie di molti immigrati. Sono testimonianze che  hanno dipinto un quadro chiaro e doloroso della situazione attuale.

I sindacalisti hanno sottolineato come i ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno abbiano un impatto devastante sulla vita lavorativa degli immigrati. Senza un permesso valido, molti sono costretti a lavorare in nero, senza tutele e diritti, esponendosi a sfruttamento e abusi. I rappresentanti dei braccianti agricoli hanno raccontato storie di lavoratori che, nonostante le condizioni di lavoro durissime, continuano a sperare in un futuro migliore, ma che vedono le loro speranze infrante dai ritardi burocratici.

L’ASGI ha evidenziato le criticità legali e amministrative che contribuiscono a questi ritardi. La mancanza di personale adeguato negli uffici preposti, la complessità delle procedure e la mancanza di trasparenza sono solo alcune delle cause che rallentano il processo. La CGIL ha ribadito l’importanza di una riforma del sistema di rilascio dei permessi di soggiorno, che garantisca tempi certi e procedure più snelle.

La scrittrice, nel suo intervento, ha presentato il suo libro autobiografico e condiviso la propria emblematico storia e quelle di vita reale, mettendo in luce la sofferenza e la resilienza degli immigrati. Ha raccontato di famiglie separate, di giovani che vedono i loro sogni infranti e di persone che, nonostante tutto, continuano a lottare per un futuro migliore. Le sue parole hanno toccato profondamente tutti i presenti, ricordando a tutti l’umanità dietro le statistiche e i numeri.

La sofferenza degli stranieri senza un permesso di soggiorno è palpabile. Vivere senza un documento che attesti la propria legalità significa vivere nell’incertezza, nella paura costante di essere fermati, controllati e, nel peggiore dei casi, espulsi. Significa non poter accedere a servizi essenziali come la sanità, l’istruzione e l’assistenza sociale. Significa essere invisibili agli occhi dello Stato, ma non a quelli della società, che spesso guarda loro con sospetto e diffidenza.

Le testimonianze ascoltate al Festival Panafricano hanno messo in luce non solo le criticità del sistema, ma anche la forza e la determinazione di chi, nonostante tutto, continua a lottare per i propri diritti. È emersa la necessità di un cambiamento, di una riforma che metta al centro la dignità e i diritti delle persone.

Un ringraziamento speciale va agli organizzatori del Festival Panafricano, che hanno reso possibile questo importante momento di confronto e riflessione. La loro dedizione e il loro impegno nel creare uno spazio di dialogo e condivisione sono stati fondamentali per il successo dell’evento. Grazie a loro, abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare voci diverse e di comprendere meglio le sfide che gli immigrati affrontano quotidianamente. In particolare, vanno ringraziati Talatou Clementine PACMOGDA, Liuba FORTE, Lamine SOW, il Presidente Jerome BOHUI GOHOURE e Giorgio BIANCHI per il loro contributo e impegno.

Nel mio intervento come Segretario Generale del SILP CGIL Piemonte, ho voluto sottolineare l’importanza di garantire dignità e diritti a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro nazionalità. Ho evidenziato come i ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno non solo violi i diritti fondamentali degli immigrati, ma comprometta anche la sicurezza e la stabilità sociale. Ho ribadito la necessità di un impegno concreto da parte delle istituzioni per snellire le procedure burocratiche e garantire tempi certi per il rilascio dei permessi.

Ho anche richiamato l’attenzione sulla necessità di un maggiore supporto per i lavoratori immigrati, che spesso si trovano a dover affrontare condizioni di lavoro precarie e sfruttamento. Ho sottolineato l’importanza di un’azione sindacale forte e coesa per difendere i diritti di tutti i lavoratori e promuovere un sistema più equo e giusto.

Il sindacato USB ha espresso un punto di vista critico e costruttivo sulla questione dei permessi di soggiorno; ha ribadito la necessità di un approccio più inclusivo e partecipativo.

Infine, è importante valorizzare l’iniziativa del consigliere comunale Ahmed Abdullahi, che ha presentato la sua proposta di delibera in consiglio comunale a Torino per migliorare il sistema di rilascio dei permessi di soggiorno che mira a snellire le procedure burocratiche e a garantire tempi certi per il rilascio dei documenti, riducendo così le sofferenze e le incertezze degli immigrati. Il suo impegno e la sua dedizione sono un esempio di come la politica possa essere uno strumento efficace per promuovere il cambiamento e migliorare la vita delle persone.

In conclusione, il dibattito al Festival Panafricano di Torino è stato un momento di grande importanza e riflessione. Ha permesso di dare voce a chi spesso non ne ha, di mettere in luce le criticità di un sistema che necessita di riforme urgenti e di ricordare a tutti noi l’importanza di lottare per un futuro più giusto e inclusivo. La strada è ancora lunga, ma occasioni come queste sono fondamentali per costruire un cambiamento reale e duraturo.

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