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lunedì, 16 Settembre 2024

Divise nazifasciste a Murisengo: la lettera aperta di Vinicio Milani, Anpi Chivasso

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Vinicio Milani, presidente Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) di Chivasso, indirizzata al sindaco di Murisengo Giovanni Baroero.
Domenica scorsa ho visitato la vs fiera del tartufo, lo faccio con piacere da molti anni, un modo per intrattenere anche dei rapporti di amicizia con persone del luogo, ma quasi incredulo mai mi sarei aspettato di imbattermi, nella via principale Umberto I, con dei personaggi vestiti e armati di tutto punto in uniforme da brigatisti neri che sfoggiavano divise e distintivi della Repubblica Sociale di Salò andare a spasso tra la gente e presidiare un tratto di via.
Mi sono fermato nelle vicinanze del n. civico 28 per notare la reazione dei passanti riscontrando la netta contrarietà di alcuni, l’ilarità di altri e con mio dispiacere, l’indifferenza di tanti. Ho chiesto ai tutori dell’ordine pubblico li presenti e a Lei, all’interno dello stand, spiegazioni su questa indegna mascherata, senza avere una adeguata risposta in merito.
Le espongo la profonda indignazione a nome mio, dell’Anpi in cui milito e dei tanti giovani partigiani, fucilati dai nazifascisti. l’ANPI si riserva di trasmettere l’accaduto alle autorità competenti per l’individuazione di eventuali responsabilità a livello istituzionale e l’assunzione dei provvedimenti del caso.
Che qualcuno organizzi, una sorta di pantomima celebrativa con un presidio denominato “Brigate nere L. Viale” potrebbe sembrare assurdo, se non fosse, prima di tutto, politicamente riluttante, al limite dell’apologia al fascismo, ciò vale a Murisengo o in qualsiasi altra località italiana.
Non c’è nulla da dimostrare in un evento che per un ventennio consegnò l’Italia ad una dittatura che ha leso o soppresso la libertà politica e civile dei cittadini, il fascismo che si caratterizzò per le leggi razziali ed un brutale colonialismo e che, per finire, trascinò l’Italia in una guerra devastante.
Caro Sindaco, del fascismo c’è da ricordare soprattutto l’antifascismo che restituì l’onore all’Italia e da cui nacquero la democrazia, la Repubblica e la Costituzione. Un Comune democratico ed antifascista come Murisengo, non dovrebbe tollerare che su questi temi si tenti di riesumare un becero revisionismo storico.
Cordiali Saluti.
Vinicio Milani
 

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