Nostra Signora Appendino, insieme al Movimento sociale Cinquestelle, ora si consolerà con i suoi droni per la festa di San Giovanni. Viste dall’alto, anche le mortificazioni, come le persone, le appariranno in formato ridotto. Si dirà: la coerenza ha un prezzo. E la sindaca Appendino, sostenuta dalle sue schiere grilline, non vi ha voluto rinunciare. Lei crede nella decrescita felice e quale migliore opportunità nel perdere le opportunità migliori per dare forma al suo progetto.
Hic rhodus, hic salta, dicevano i latini, nel sostenere la necessità di dimostrare immediatamente le proprie affermazioni e convinzioni. Lei non si è fatto pregare e si è staccata dalla locomotiva di Milano e Cortina che le Olimpiadi, all’opposto, le hanno vinto.
Il Cio ha deciso oggi pomeriggio: l’Italia ospiterà i giochi olimpici nel 2026, vent’anni dopo quelle di Torino, città che se le guarderà in televisione.
Così, al netto dei saltatori di professione giubilanti ad ogni successo davanti alle telecamere, stoici e indifferenti alle intemperie del tempo su articolazioni e pelle (con o senza la chirurgia plastica), oggi l’orgoglio dei torinesi è stato messo a dura prova.
Più di uno avrà pensato: avremmo potuto saltare anche noi, e senza tante fumisterie latine. Invece, tocca ancora ricorrere all’antico aplomb sabaudo, che Nostra Signora Appendino ha prontamente interpretato con le congratulazioni inviate ai colleghi sindaci Sala e Ghedina.
Stavolta l’onore è soltanto dei vincitori.