9.7 C
Torino
giovedì, 19 Settembre 2024

Arriva la conferma del DNA. L’assassino di Yara è il figlio del camionista di Gorno

Più letti

Nuova Società - sponsor
Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Non ci sono più dubbi sull’identità dell’assassino di Yara Gambirasio che è davvero figlio illegittimo di Giuseppe Guarinoni, il camionista di Gorno scomparso nel 1999 a 61 anni.
A confermarlo i test del DNA eseguiti sulla salma dell’uomo la cui famiglia ha acconsentito alla riesumazione per permettere ai pm di arrivare alla soluzione del mistero sulla morte di Yara. Così l’anatomopatologa Cristina Cattaneo ha potuto scrivere sui fogli ora depositati sul tavolo del magistrato Letizia Ruggeri il numero 99,99999987. Tale è la percentuale di compatibilità tra il DNA di Guarinoni e quello del killer della ginnasta di Brembate, che la sera dell’ormai lontano 26 novembre 2010 ha lasciato del corpo della tredicenne tracce di sperma e di sangue, unico appiglio per gli inquirenti.
Ma questo numero infinitamente grande nel novero delle probabilità statistiche non fa cantare vittoria. Perché se ormai si conoscono le origini dell’assassino il suo nome resta invece ancora ignoto, così come vi è scritto nella scatola che conserva le prove a suo carico nell’archivio della questura di Bergamo.
Già, perché parlando sempre di percentuali e probabilità sono pochissime quelle per cui il killer di Yara potesse essere un figlio illegittimo di cui forse lo stesso Guarinoni non ha mai saputo l’esistenza. Insomma se il DNA parla chiaro e non può sbagliare, dall’altra parte la scienza non può vincere sulla vita di ciascuno che è fatta di sentimenti ed imprevedibilità. E così accade che se della genetica dell’assassino di Yara sappiamo tutto, resta sempre avvolto dal mistero il suo nome. E a più di tre anni dalla morte della tredicenne i tanti passi in avanti delle indagini non hanno mai portato a nessuna svolta.

 © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano