di Bernardo Basilici Menini
Non si è fatta attendere la replica di Arcigay Torino ai fatti di Favria, il comune del torinese dove il sindaco Serafino Ferrino ha rifiutato di celebrare le nozze di una coppia gay.
«Apprendiamo con preoccupazione le intenzioni del Sindaco di Favria Serafino Ferrino che ha affermato di non avere intenzione di celebrare l’unione civile tra due persone dello stesso sesso nel suo comune -ha dichiarato Francesca Puopolo, Presidente di Arcigay Torino- Troviamo imbarazzante che il Sindaco si celi dietro l’obiezione di coscienza, non trovando altro modo per impedire l’unione».
Anche perché, continua la presidente di Arcigay, «la legge sulle unioni civili non prevede la possibilità di obiezione di coscienza, al contrario in caso di rifiuto di celebrare l’unione ci si può appellare ai principi del nostro ordinamento giuridico come quelle che puniscono l’omissione o il rifiuto di atti d’ufficio da parte di un pubblico ufficiale».
«Nessun principio etico viene messo in discussione dall’applicazione della legge, né questo può essere impugnato per impedire che l’unione tra due persone che si amano possa realizzarsi. La società cambia e con essa nascono nuove famiglie, che hanno la stessa dignità a prescindere dalla loro composizione; chi si oppone idealmente al riconoscimento di tali famiglie è fuori dalla storia».
«Chiediamo dunque al Sindaco Ferrino di riflettere sulle sue affermazioni e di celebrare questa unione -conclude Francesca Puopolo- se il Sindaco si arroccherà sulle proprie posizioni, ci proponiamo di celebrare noi stessi l’unione civile».