La celebrazione dei 70 anni dell’eccidio delle Fosse Ardeatine diventa occasione per una polemica da parte del segretario della Lega Nord Matteo Salvini contro il Presidente della Repubblica. «Bisogna sempre saper ricordare che la pace non è un regalo o addirittura un dato scontato – ha detto Giorgio Napolitano – per quel che riguarda il nostro e gli altri paesi europei è una conquista dovuta a quella unità europea, a quel progetto europeo che oggi da varie parti si cerca di screditare». Una giornata, quella del 24 marzo 1944, in cui 335 italiani furono uccisi dai nazisti nelle cave di tufo abbandonate a Roma, per rappresaglia contro l’attentato partigiano di via Rasella e che, ha continuato Napolitano, «assume il significato di un ricordo terribile e incancellabile. Settant’anni sono un importante anniversario. La scorsa settimana a Cassino sono state ricordate altre giornate terribili».
Le sue parole hanno le immediate reazioni di protesta dei partiti anti euro, primo tra tutti, come detto, il Carroccio. «Da Napolitano parole vergognose: usa le Fosse Ardeatine per attaccare chi ‘superficialmente’ scredita e attacca l’Ue I dinosauri e gli Euro-Burocrati hanno paura!» ha scritto su Facebook Salvini, per poi continuare esultando per la vittoria dell’estrema francese di Marine Le Pen in numerose città del sud del Paese. «Dalla Francia arriva un vento di Libertà – ha continuato infatti – il 25 maggio l’incubo di Napolitano, Merkel e dei tifosi dell’Euro diventerà realtà: un’altra Europa è possibile». Parole evidentemente condivise dal governatore della Lombardia Roberto Maroni, che si è affrettato a diffonderle dal suo profilo Twitter.
Alle cerimonia di commemorazione erano anche presenti il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il suo vice Massimiliano Smeriglio, il presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori e il sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha ribadito di aver fatto la scelta giusta ad impedire i funerali del gerarca nazista Priebke. «Ricordare è importantissimo e per me anche molto emozionante – ha concluso – Ogni volta che entro qui non riesco davvero a capire a quanto possa arrivare la violenza dell’uomo sull’uomo, un eccidio davvero incredibile».
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