Nella scia delle “Sentinelle in piedi”, ecco arrivare Angelino Alfano: “Ordinerò a tutti i prefetti di annullare le registrazioni delle nozze gay fatte all’estero”. Il ministro degli Interni, intervenendo su Rtl, ha annunciato il provvedimento tramite una circolare con la quale chiederà l’annullamento di tutte le trascrizioni fatte finora dai Comuni, perché non conformi con le leggi italiane. Il ministro ha specificato: «Dove risultino adottate queste direttive sindacali in materia di trascrizione delle unioni tra persone dello stesso sesso contratte all’estero e che vogliono essere registrate in Italia, dirò ai prefetti che si dovranno rivolgere ai sindaci rivolgendo loro un invito formale al ritiro di queste disposizioni e alla cancellazione, ove effettuate, delle trascrizioni, avvertendo anche che in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d’ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati».
Le parole di Alfano arrivano il giorno dopo la richiesta fatta dal Consiglio comunale di Milano al sindaco Giuliano Pisapia di iscrivere le unioni tra persone dello stesso sesso siglate all’estero. Le prime trascrizioni sono state fatte al Comune di Bologna, a settembre. Prima ancora, ad aprile, le registrazioni erano cominciate ad essere trascritte al Comune di Grosseto.
Non stanno tardando ad arrivare le reazioni alle dichiarazioni del ministro. «Quello messo in campo da Alfano non è un conflitto istituzionale fra comuni e ministero dell’Interno ma uno scontro politico fra sindaci riformatori e aperti all’Europa e il segretario dell’Ncd, un partito che si sta opponendo in tutte le sedi al riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso» ha detto il senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice. Il presidente di Sel, Nichi Vendola, ha invece dichiarato: «Evidentemente nel governo delle larghe intese a Renzi spetta la parte degli annunci, mentre chi detta legge sui diritti sociali e’ il diversamente berlusconiano Sacconi. E sui diritti civili e sulla dignità è la libertà delle persone detta legge il diversamente berlusconiano Alfano, famoso per la vicenda kazaka e per aver votato a suo tempo la vergogna della Bossi-Fini». Ancora più dirette le parole di Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center: «Alfano si candidi a leader delle sentinelle in piedi. Il suo annuncio che invierà una circolare oggi stesso ai prefetti per cancellare le trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero è l’esempio di un ministro dell’Interno che vuole derubricare i diritti civili a questione di ordine pubblico».