Una staffetta intergenerazionale per favorire il riequilibrio occupazionale del Paese. È questa l’idea alla base del Ddl che il senatore del Partito Democratico Mauro Laus ha presentato per introdurre a partire dal 2022 e fino al 2024, e in vista di una successiva stabilizzazione, un contratto di part-time ‘generazionale’
Il capogruppo Dem nella commissione Lavoro di Palazzo Madama osserva infatti come: “L’attuazione del principio di solidarietà intergenerazionale nelle dinamiche di accesso al mercato del lavoro rappresenta, se opportunamente sostenuta e disciplinata in via generale, un formidabile strumento di riequilibrio delle politiche per l’occupazione. Mediante opportune forme di disciplina delle ipotesi di ‘staffetta’ intergenerazionale è infatti possibile garantire nuova occupazione e assicurare adeguata formazione in ingresso mediante l’affiancamento dei lavoratori in uscita, di maggiore esperienza, ma anche facilitare l’accesso alla pensione per i lavoratori anziani e, allo stesso tempo, ridurre il costo del lavoro per le imprese, prevedendo specifiche forme di incentivo al ricorso a tali strumenti”.
In particolare Laus ricorda come è prevista “la possibilità per i lavoratori, che si trovino a non più di 36 mesi dal conseguimento del diritto alla pensione, di accettare la trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale con una riduzione oraria del 50% dell’orario giornaliero, settimanale o mensile, ma senza subire alcuna riduzione della retribuzione che, per metà, è corrisposta dal datore di lavoro e, per l’altra metà, mediante la Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego (Naspi). A fronte della riduzione oraria, a integrazione della differenza contributiva tra la retribuzione a tempo parziale e la retribuzione a tempo pieno del lavoratore, è riconosciuta apposita contribuzione figurativa”.
Allo stesso modo, aggiunge ancora il Dem, è stabilito “che i datori di lavoro che usufruiscano di questo strumento siano esonerati dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile”.