Il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, commentando l’appello che sta circolando in queste ore nella galassia anarchica e antagonista per celebrare il 25 aprile, assicura che qualsiasi manifestazione sarà impedita.”Le disposizioni del governo sono chiare: tutte le manifestazioni sono sospese per cui verranno fronteggiate in ogni loro forma”.
Poi il questore del capoluogo piemontese entra in merito al clima che si sta vivendo in relazione all’emergenza Coronavirus: “Da qui a breve la situazione venutasi a creare con la pandemia e la crisi economica produrranno effetti sull’ordine pubblico, malumori che dovremo essere pronti a gestire qualora la protesta sfoci in forme non democratiche”.
“Monitoriamo con attenzione possibili fenomeni di usura ed estorsione – aggiunge De Matteis -. Viste le difficoltà di accesso al credito ufficiale, le organizzazioni criminali e chi dispone di denaro liquido possono investire in questo mercato illecito e approfittarne”.
Tornando al 25 aprile l’invito per quel giorno di violare le restrizioni anti Coronavirus sta circolando in rete, come detto: “E’ la festa della Liberazione – dice un volantino – ma quest’anno ci è vietato uscire di casa. Perché non organizzarsi come individui senza partiti, gruppi, sindacati? La libertà ci manda ed è responsabilità di ogni persona prendersela senza capi o leader che ci dicano come e cosa fare”. “Non basta un post su Facebook perché la virtualità non può sostituire la materialità dell’atto di uscire di casa e violare la quarantena”.
“Con la speranza di essere superati dagli eventi che il 25 aprile si ritorni in strada in più luoghi possibili per tornare ad incontrarci, affrontando la paura, combattendo la sorveglianza diffusa, attaccando la retorica deresponsabilizzante che ci vede tutti portatori di contagio. Con l’intenzione che non resti un giorno isolato, vogliamo evadere dalla quarantena, farlo accettando le conseguenze delle nostre azioni, coprendoci il viso per la libera scelta di tutelare se stessi e gli altri e anche perché dalla libertà dell’anonimato potrebbero avere luogo cose altrimenti impensabili”.