Il processo di digitalizzazione è trasversale e interessa quindi qualunque settore produttivo, anche quelli per cui l’attività pareva sino a poco tempo fa slegata da logiche legate all’utilizzo delle nuove tecnologie. In realtà il passaggio al digitale si rivela necessario, sia per rendere la propria attività più efficiente, ma anche per far crescere la propria visibilità e per rapportarsi in maniera efficace col cliente. Tutto ormai viaggia nel web e sfruttare le piattaforme social o i siti più settoriali, può rivelarsi decisivo ai fini del successo della propria proposta imprenditoriale. Gli esempi di ambiti produttivi che sono stati interessati dal fenomeno sono tanti e, in alcuni casi, la crisi pandemica ha influito in maniera quasi decisiva, offrendo prospettive di crescita alternative in un periodo contraddistinto dalle chiusure forzate e dal distanziamento sociale, che ha avuto un notevole impatto soprattutto in quei contesti in cui il contatto col pubblico è ancora essenziale e fondante di quel tipo di attività.
Ecco tre esempi il ricorso alle tecnologie digitali ha dato nuova linfa al settore.
Edilizia e costruzioni
A differenza di altri settori, l’industria edile è stato forse meno colpita dalla crisi pandemica, ma il ricorso agli strumenti digitali si è reso necessario anche in questo ambito. Gran parte delle società ha provveduto ad adattare il proprio modello di business utilizzando strategie tese all’efficienza e alla sostituzione dei processi produttivi classici con quelli legati alla realtà digitale. Questo ha permesso di spostare le attività amministrative e di pianificazione lontano dai cantieri, permettendo una flessibilità prima impensabile. Per non parlare dei margini di crescita legati alla visibilità non più ristretta all’ambito territoriale di pertinenza, ma che, grazie alle risorse della rete, diventano praticamente illimitati. Lo sa bene anche boring.market, società marchigiana operante da anni nel settore delle perforazioni per l’edilizia, che attraverso il proprio sito, un marketplace che fa da punto d’incontro tra domanda e offerta, sta veicolando efficacemente la grande esperienza maturata nel settore, oltrepassando i confini della penisola, non limitandosi quindi alla sola clientela nostrana.
Musei
Uno dei settori che più ha incontrato difficoltà in questi ultimi 12 mesi è sicuramente quello dei musei. Le chiusure totali o comunque le forti limitazioni imposte agli ingressi per evitare afflussi eccessivi, hanno impattato in maniera pesante un ambito che fa dell’aspetto sociale il suo marchio di fabbrica. Se da un lato il processo di digitalizzazione era già cominciato da qualche tempo, l’emergenza ha imposto la ricerca di nuovi spunti in grado di attirare l’attenzione del pubblico. Ecco che alle visite virtuali offerte online dai più importanti musei del mondo, si sta procedendo alla digitalizzazione delle singole opere d’arte partendo dai dipinti di qualsiasi tipo e dimensione, con una qualità e un dettaglio davvero sbalorditivi, sino ad arrivare alle sculture visualizzabili in 3-D in ogni loro sfaccettatura. Questo processo ha visto come protagonisti principali soprattutto quei musei che sono delle eccellenze nel mondo della cultura e che ogni anno sono in grado di attirare milioni di visitatori. Una rivoluzione in termini di accessibilità che potrebbe aiutare anche realtà meno conosciute a spiccare il volo. Resta però un grande ostacolo, ossia quello rappresentato dai costi elevati di questo tipo di processo che, senza l’impegno da parte degli enti statali, rischia di rimanere appannaggio di chi è supportato da fondi privati e delle fondazioni.
Didattica a distanza
Nel suo piccolo, ecco un altro ambito in cui la digitalizzazione si è resa necessaria a causa della crisi pandemica. Durante i mesi di didattica a distanza imposti dalla chiusura delle scuole è emerso un dato allarmante, seguito da una considerazione che dovrebbe orientare le scelte governative: l’Italia è indietro di almeno un decennio a livello di dotazioni informatiche e di modernizzazione delle strutture e degli strumenti didattici, rispetto ai paesi avanzati in Europa. Le grosse difficoltà riscontrate a organizzare un nuovo modello didattico sono state superate esclusivamente grazie alla grande capacità di arrangiarsi e all’operosità dei tanti insegnanti impegnati nella formazione dei nostri studenti. Rendere la nostra scuola veramente digitale e all’avanguardia è una necessità ed è un obiettivo che non può essere più rimandato.