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venerdì, 28 Marzo 2025

Tff, presentato “Qui”: il film che racconta la lotta No Tav

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È stato presentato oggi al Torino Film Festival “Qui”, il film di Daniele Gaglianone, che racconta la lotta del movimento No Tav in Val di Susa. La storia di dieci valsusini che si oppongono con tenacia al progetto della Torino-Lione, visto come paradigma di quello che succede a livello nazionale.
“Qui” sarà in sala dal 27 novembre a Roma, il 1 dicembre al Filmmaker Festival e dal 4 in sala a Milano, mentre il 28 novembre verrà proiettato ad Avigliana, Val di Susa, alla presenza dei protagonisti del film.
Una lotta che per Gaglianone non si può paragonare né ridurre a scontri tra tifosi. «Chi lo fa è incosciente, irresponsabile o in malafede. Si rischia di ridurre la democrazia a una scatola vuota: la democrazia non può essere la volontà della maggioranza».
«Dimenticate i black block – spiega Gaglianone – Qui non ci sono, questi No Tav sono persone comuni della Val di Susa, che lottano ogni giorno per rimanere cittadini, perché il blackout democratico tra Stato e cittadini qui è esploso prima che altrove. Gente come Luca, Paola e Francesco Perino che hanno scoperto dal plastico del progetto della Stazione internazionale che la loro casa verrà spazzata via o, comunque, circondata e affossata».
Gaglianone poi, traccia subito un parallelo tra le proteste NoTav e l’astensionismo record alle Regionali in Emilia-Romagna: «Non capisco che cosa Renzi abbia da festeggiare, – continua il regista – perché la gente non s’è mossa di casa, ha deciso che il poco che gli viene “democraticamente” concesso non le sta bene, che non ha bisogno di votare. La democrazia dal basso è quel che unisce NoTav e astensionismo». «Io sono molto preoccupato, ci troviamo oggi tra Rosa Luxemburg e la birreria di Monaco: non ho soluzioni, ma di certo – prosegue Gaglianone – il nostro ceto dirigente è inadeguato ad affrontare le prove che gli sono richieste. Viceversa, quel che accade in Val di Susa dimostra che la politica esiste, e non sono le chiacchiere dei talk show: questo è un film che si rivolta, perché il senso di cittadinanza oggi è compromesso». «Un film – conclude Gaglianone – non fazioso, ma che prende posizione ai favore dei NoTav: chi è a favore della Torino-Lione facesse un film, anzi, l’hanno già fatto, ma non è questo il punto, questi NoTav, queste persone possono anche avere torto, ma bisogna rispettarle, ascoltarle, e vorrei che alla fine lo spettatore uscisse dal doc dicendosi “potrei essere uno di loro”».

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