Il Coronavirus non ha sconfitto il festival MiTo che, dal 4 al 19 settembre, offrirà al pubblico di Milano e Torino 80 concerti a un prezzo massimo di dieci euro. Rispetto agli anni scorsi, la differenza principale di questa quattordicesima edizione è che tutti gli artisti in programma sono italiani: i violoncellisti Mario Brunello, Giovanni Sollima e Enrico Dindo, l’orchestra della Rai diretta da Michele Mariotti, l’orchestra dei Pomeriggi Musicali, il pianista Benedetto Lupo, solo per citarne alcuni.
Un’altra scelta che caratterizza questa nuova edizione, è quella di fare doppi concerti a Torino, ovvero spettacoli alle 20, con replica alle 22 per ovviare alle norme anticovid che prevedono una capienza massima dei locali chiusi di 200 persone, mentre a Milano, come da ordinanza regionale, la misura dipende dalla grandezza, e nel caso del teatro Dal Verme arriva a 600.
Così dopo la doppia apertura al teatro Regio di Torino il 4 settembre (alle 20 e alle 22.30) con l’orchestra Verdi diretta da Daniele Rustioni e Francesca Dego al violino, il 5 il concerto sarà ripetuto al Dal Verme. Non dunque alla Scala, che proprio in quei giorni sarà impegnata per la riapertura con il Requiem di Verdi in Duomo e la Nona di Beethoven in teatro. Per i sindaci delle due città, Chiara Appendino e Beppe Sala, la conferma del festival è un segno di “fiducia” e anche un aiuto “concreto” a uno dei settori più colpiti dall’epidemia