Scritto da Michele Paolino
È stato un vera e propria disfida a colpi di accuse reciproche quella andata in scena in Sala Rossa che ha visto contrapporsi l’assessora ai trasporti e alla mobilità in carica Maria Lapietra, M5S, e il suo predecessore, il democratico Claudio Lubatti sulla situazione di piazza Baldissera e dei disagi che ogni sera stanno affliggendo gli automobilisti torinesi che devono attraversare la rotonda.
L’attuale inquilina degli uffici di piazza San Giovanni, sede dell’assessorato, non ha risparmiato nessuno nel ricostruire i fatti che hanno portato all’ingorgo monstre che ha paralizzato la città mercoledì scorso. È partita addirittura dal settembre del 2014, quando furono stanziati 25 milioni di euro esclusivamente per la copertura del passante ferroviario, per realizzare quella che lei continua a definire “un’autostrada urbana”. L’assessora Lapietra, nel rispondere alle comunicazioni in aula richieste dalla minoranza, ha voluto precisare che “quando sono arrivata non ho trovato nessun progetto preliminare di un tunnel in piazza Baldissera, nessuna precedente richiesta di finanziamento al Ministero, non vi è stato neppure nessun passaggio di consegne con la giunta precedente”.
E ne ha avuto anche per la consigliera regionale Nadia Conticelli, presidente della commissione Trasporti di Palazzo Lascaris: “Non dice il vero sui 35 milioni che sarebbero stati spesi per altro. Non abbiamo trovato nessuna richiesta formale al Ministero per fare il tunnel e non si poteva fare con i ribassi di gara. E non è vero che siamo contro i sottopassi. Abbiamo terminato noi il progetto di piazza Baldissera e sempre noi abbiamo completato il preliminare per il tunnel. Solo che adesso le risorse non ci sono ma siamo riusciti a reperirle per il collegamento alla tangenziale e per via Breglio” rivendica la rappresentante della giunta grillina, ribadendo che “secondo il vecchio progetto la rotatoria era adeguata ai flussi di traffico”.
Per quanto riguarda quanto successo mercoledì scorso, Lapietra ha parlato di “evento particolare. Adesso abbiamo messo il paziente in coma farmacologico per poter intervenire su un’area vasta, non solo sulla rotonda. Con la collaborazione di Politecnico, dell’Area Metropolitana, dell’Assessorato all’Innovazione. Abbiamo bisogno di riprese aeree per disporre di tutti i dati per trovare strade alternative. Per il tunnel ci vorrebbero decine di anni ma il problema è adesso”.
L’ex assessore della giunta Fassino Claudio Lubatti ha ribattuto colpo su colpo. “Lei non fa l’assessore. Cosa è successo in questi due anni e mezzo? Nulla”, ha detto il duellante dem rivolto ai banchi dell’attuale Giunta. “Lei non smentisce di aver detto che il tunnel è inutile, è sbagliato. Era noto che i due cantieri ancora in essere una volta conclusi avrebbero generato il problema e non avete fatto nulla. Non perda l’opportunità di fare l’assessore. Non faccia il notaio, ci racconti cosa ha fatto. L’impatto del cantiere di corso Grosseto era prevedibile. Non servono i droni per trovare soluzioni alternative. I tecnici di questa Amministrazione sono in grado di trovarle ma hanno bisogno di un chiaro indirizzo politico”.
In mezzo ai due sfidanti una sequenza di interventi dai due fronti con tanto di scaramucce quando il grillino Damiano Carretto ha dato dei “maleducati schifosi” ai consiglieri dell’opposizione, ripreso dal Presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci.
Gli ultimi colpi sono spettati ancora alla Giunta con l’assessora Lapietra che, rimbrottando Lubatti per aver “detto cose che non hanno senso” ha ancora parlato di “follia costruttiva” e della necessità di investire sul “trasporto rapido di massa”, e con la Sindaca Chiara Appendino che ha ribadito la massima fiducia nella sua assessora, si è scusata con i cittadini per i disagi “ma qualcuno ci ha lasciato un progetto che ci ha portato a tutto questo. Un progetto miope che non ha previsto che tutta l’area Nord avrebbe avuto problemi”. E, in chiusura, rivolta alla minoranza, promette: “Ripareremo questo ennesimo danno creato da voi”.
Una disfida tesa a cercare colpe e responsabilità, per le soluzioni bisognerà attendere.