Mentre Torino è ancora ferma, da Rivoli arriva un passo avanti per i diritti delle persone lgbt. Nel comune della cintura del capoluogo subalpino, infatti, si discute della trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero. Soddisfatti gli attivisti del Coordinamento Torino Pride.
«Da Rivoli giunge quindi un nuovo segnale che, dopo le chiare, nette e positive prese di posizione del sindaco Franco Dessì e degli Assessori Paolo De Francia, Katja Agate e Laura Ghersi, speriamo possa essere presto ripreso dal nostro Parlamento – dicono – dove le leggi volte a colmare le disparità nell’accesso all’istituto del matrimonio sono state depositate e dove è presente la stessa maggioranza che ha permesso al Consiglio comunale di Rivoli di testimoniare come le istituzioni siano al servizio di tutti i cittadini e cittadine».
«La volontà di dare piena cittadinanza e riconoscere i diritti delle persone a livello comunitario e globale, già manifestata dai Sindaci delle città di Fano, Napoli, Bologna, Roma ed Empoli, arriva finalmente in Piemonte, per merito di un ordine del giorno presentato da Carlotta Trevisan del MoVimento 5 Stelle – concludono – Ringraziamo i Consiglieri che hanno dato voto positivo al testo e auspichiamo che tutti i Comuni della provincia di Torino possano al più presto attivarsi testimoniando così la loro intenzione di rispettare la nostra Costituzione quando recita che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge».