Processo rinviato. Davide Vannoni non si presenta in aula nell’udienza che lo vede accusato per tentata truffa ai danni della Ragione Piemonte per aver cercato, nel 2007, di ottenere un finanziamento da 500 mila euro. I soldi sarebbero dovuti servire per costruire un laboratorio, ma la richiesta sarebbe stata supportata, secondo l’accusa, da elementi falsi: l’associazione Medicina Rigenerativa non sarebbe stata una onlus, come non sarebbero stati reali i casi dei sei pazienti coinvolti nel progetto. I fondi non erano arrivati all’ultimo momento a causa delle rivelazioni della ex compagna e collaboratrice dello stesso Vannoni.
Il presidente della Stamina Foundation, laureato a Palazzo Nuovo e ideatore di un controverso trattamento, dovrà presentarsi in tribunale il 22 maggio. «Davide Vannoni non ha ingannato nessuno, nel 2001 ha avuto una semi paresi alla faccia, e ha provato la cura su di sé: più buona fede di così – l’ha difeso, stamattina, il suo legale Liborio Catalioti, lo stesso della truffatrice Vanna Marchi e della figlia di lei Stefania Nobile – Siamo assolutamente convinti che la terapia Stamina funzioni e abbia funzionato. Porteremo in aula i pazienti che sono la migliore prova».
Intanto, il padre di Stamina probabilmente correrà per le Europee del 25 maggio. «Mi hanno proposto la candidatura Daniele Toto dell’Alde e Claudio Morganti di “Io cambio” (un’aggregazione di liste civiche, ndr) – ha affermato – Sono pronto a scendere in campo con loro per riuscire a cambiare dall’Europa, facendo pressione sul nostro Paese, nel rispetto e nell’interesse dei pazienti». Toto, ex deputato tra le fila del Pdl, non è eletto nel 2013 è passato al Partito Liberale e all’Alde (Alleanza dei Liberaldemocratici per l’Europa). Morganti, invece, ha già al suo attivo un’esperienza nel Parlamento Europeo, nel 2009 con la Lega Nord; al momento è vicesegretario di “Io cambio”.
Nei prossimi giorni, invece, Vannoni presumibilmente riceverà dal sostituto procuratore Raffaele Guariniello l’avviso di chiusura indagini sulla terapia Stamina, che vede coinvolti circa venti indagati su cui potrebbe ricadere l’accusa per pesanti reati: associazione a delinquere finalizzata alla truffa, lesioni colpose, somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi.
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