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lunedì, 16 Settembre 2024

Priorità alla scuola, sabato la protesta di insegnati e genitori contro la didattica a distanza

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Il mondo della scuola scende nuovamente in piazza. Questa volta per chiedere maggiore attenzione ai bisogni di bambini, ragazzi e famiglie che in questi mesi di emergenza sanitaria si sono trovati abbandonati, tra gestione fai da te dei figli, lezioni online e ben pochi aiuti. Senza contare che se l’anno scolastico ormai finirà in modalità a distanza le risposte del Miur su cosa accadrà a settembre sono sibilline e ben poco soddisfacenti.

Per questo in diverse città italiane, tra cui anche Torino, sabato 23 maggio dalle ore 15.30 è previsto un flash mob dal titolo “Priorità alla scuola” per chiedere al Governo maggiori attenzione a questo tema e risposte certe.

“Il 22 febbraio le scuole e servizi scolastici, dai nidi alle scuole superiori, hanno dovuto chiudere le porte in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, il 5 marzo nel resto d’Italia. Da allora student*, insegnanti e famiglie si sono ritrovati a gestire la didattica a distanza nel silenzio più assoluto del ministro Azzolina e del resto del Governo” scrivono gli organizzatori dell’iniziativa. “Nessuna idea su come intervenire nelle scuole mentre erano chiuse, nessuna proposta su come riaprirle a maggio, a oggi ancora nessun piano concreto su come ricominciare l’anno scolastico a settembre con più insegnanti e personale e la possibilità di pensionamenti per lavoratori e lavoratrici in età a rischio”.

Tra le richieste di chi sabato scenderà in piazza la riapertura completa delle scuole a settembre, con una didattica in presenza: “Il ministero deve fin da ora operare per rendere agibili le strutture esistenti e per costruirne di nuove, temporanee, sostenibili, per accogliere tutti i soggetti che fanno la scuola”. 

“A settembre non vogliamo sperimentazioni. A settembre non vogliamo turni nella scuola dell’obbligo. La scuola va riaperta, anche i nidi che sono un servizio pubblico essenziale. La scuola va riaperta perchè solo la scuola aperta offre inclusione, uguaglianza, possibilità di crescita per bambin* e ragazz*” scrivono i genitori e gli insegnati che sabato si daranno appuntamento in piazza Palazzo di Città. 

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