Oggi è iniziato a Torino il processo con rito abbreviato per i tragici fatti di Piazza San Carlo. Hanno infatti scelto di essere giudicati con questo rito la sindaca Chiara Appendino, l’ex questore di Torino Angelo Sanna, l’ex presidente di Turismo Torino Maurizio Montagnese, il progettista del piano di sicurezza Enrico Bertoletti e l’ex Capo di Gabinetto di Chiara Appendino Paolo Giordana.
L’udienza è stata totalmente dedicata alle dichiarazioni spontanee degli imputati che hanno anche avuto modo di presentare delle memorie, nelle quali vengono ricostruiti i fatti e analizzati i comportamenti.
La sindaca ed il suo ex Capo di Gabinetto, così come l’ex Presidente di Turismo Torino, hanno fatto un breve intervento, demandando sostanzialmente la loro difesa alle memorie consegnate brevi manu al Giudice Maria Francesca Abenavoli, che dovrà emettere, si pensa entro la fine del mese di Gennaio 2021, la sentenza.
Più articolati sono stati gli interventi dell’architetto Bertoletti e dell’ex Questore di Torino Sanna.
Il primo ha, in circa mezz’ora, argomentato tecnicamente difendendo il suo elaborato e il suo piano di sicurezza e contestando alcune delle conclusioni del perito del Pubblico Ministero, Mauro Esposito. A detta dell’architetto Bertoletti, professionista di grande esperienza che collabora stabilmente all’organizzazione di importanti eventi quali ad esempio il Carnevale di Ivrea e le Ostensioni della Santa Sindone, vi sarebbero delle imprecisioni e delle inesattezze nella perizia e che il suo lavoro era stato eseguito in modo puntuale.
Così anche l’ex Questore di Torino, Angelo Sanna, nel suo lungo intervento, durato circa due ore, durante il quale ha ripercorso i momenti salienti della propria carriera in polizia, ha evidenziato come da parte sua ci fu una particolare attenzione alla manifestazione. In particolare ha fatto notare come, tra l’altro, per sua decisione, assumendosene la responsabilità, abbia deciso di spostare temporaneamente a Torino 50 uomini di stanza in Val di Susa a presidio del cantiere della TAV.
Punto di particolare rilievo dell’intervento dell’ex Questore è stato quello relativo alla mancanza di coordinamento tra tutti gli attori coinvolti. Sanna ha, infatti, evidenziato che sebbene sia corretto che il Comitato Provinciale per la Sicurezza sia solo un organismo consultivo, e dunque facoltativo, è altrettanto vero che la consultazione ed il coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un evento è finalizzato all’assunzione di decisioni e di conseguenti provvedimenti.
La prossima udienza, fissata per il 20 novembre, sarà riservata al Pubblico Ministero Pacileo e alle parti civili che ancora saranno presenti al processo. E’ infatti intenzione dei difensori raggiungere un accordo con le parti civili in modo da favorire il più possibile la remissione delle querele.
Di sicuro la scelta di utilizzare il rito abbreviato consentirà di avere una prima sentenza in tempi brevi per poter consentire di delineare una verità su quei tragici fatti che, anche dopo il processo e le condanne alla banda dello spray, per alcuni risulta ancora solo parziale.