Sono tanti i dubbi sul volantino attribuito a Forza Nuova e agli ultras juventini che secondo alcuni avrebbero imbrattato il Toret che il consigliere della Circoscrizione 8, Augusto Montaruli, aveva proposto di intitolare al partigiano Bruno Neri, centrocampista del Torino, che partecipò alla resistenza e nel ‘44 morì in uno scontro a fuoco sugli Appennini.
Stiamo parlando della fontanella di piazzale San Gabriele di Gorizia, a pochi passi da via Filadelfia, che questa notte mani anonime hanno colorato di bianconero e su cui è stato appiccicato un volantino che recita: “Da oggi il Toret di Piazzale San Gabriele di Gorizia ad un grande campione della Juventus e della Nazionale dell’Italia Fascista, la cosiddetta (in realtà sul volantino è stato scritto “così detta”, ndr) Nazionale del Duce, il Portiere Giampiero Combi. Portiere della Nazionale Fascista vincitrice dei mondiali del 1934 e della Juventus del primo vero Quinquennio d’Oro. Questo Toret Bianco nero vuole essere un omaggio ad un grande Campione della Juventus e della Nazionale dell’Italia Fascista”.
Sui social, in molti, dicevamo, hanno attribuito il gesto a Forza Nuova. Anzi. Ad ultras della Juventus di Forza Nuova. Ma le perplessità non mancano.
Partendo dai loghi.
Quattro: uno rappresenta l’ormai vecchio simbolo della Juventus, uno della Nazionale Italiana al tempi del Fascismo, un altro il simbolo della Juventus di oggi e infine quello di Forza Nuova. Proprio questo collage, questa “accozzaglia” di simboli farebbe pensare che dietro al volantino non ci sia l’organizzazione di Roberto Fiore, visto che la fattura alquanto grezza e da “principianti”. Come grezzo è il testo del volantino.
Inoltre perché Forza Nuova dovrebbe “difendere” i colori della Juventus quando tra le sue fila militano anche tifosi granata? Non sarebbe stato più normale parlare di Combi solo come portiere della nazionale?
Perché non firmare il volantino? Perché non “rivendicare” il blitz con un comunicato, come è stato fatto altre volte per azioni dimostrative da FN?
È più probabile che l’autore o gli autori del gesto abbiamo agito certamente contro la decisione di dedicare la fontanella al partigiano Neri, ma che non siano legati a nessuna organizzazione di destra o gruppi ultras. Inoltre poco importerebbe a chi frequenta la curva bianconera di questa iniziativa, senza contare che i gruppi organizzati mai avrebbero firmato con i loghi della società (vecchi o nuovi che siano), in un periodo come questo in cui i rapporti con la dirigenza sono tutt’altro che idilliaci.
Resta fatto che l’atto vandalico c’è stato e le foto dell’imbrattamento sono finite sul tavolo della Digos che indaga sulla vicenda.