Enzo Lavolta, vice presidente del Consiglio Comunale, in lizza per le amministrative del 2021 come candidato sindaco a Torino, si è distinto da tempo nel creare un ponte con i Cinque Stelle e tutta l’area progressista e ambientalista. Nella sua visione il Pd non dovrebbe guardare al proprio ombelico ma aprirsi agli esclusi e costruire e guidare una coalizione con la Sinistra e il Movimento 5 stelle a guida Conte.
Lavolta cosa chiederà al ministro Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali, oggi a Torino per incontrare i dirigenti del PD, il gruppo consiliare e chi ha dato la disponibilità a partecipare alle primarie?
Dirò a lui ciò che dico da sempre: la cosa più importante è non consegnare Torino alle destre. Per fare ciò ritengo che la strada migliore sia quella delle Primarie di una Coalizione allargata perché permette di coinvolgere la città tutta. I dati ci dicono che battere le destre significa costruire un progetto, un programma e una visione che coinvolga tutto ciò che non è destra. La politica deve essere in grado di costruire. Con fatica, con sacrificio, con rinunce e compromesso ma deve costruire. A questo processo di costruzione di un ampio fronte che va da Leu ai Verdi, dai Civici ad Azione, da + Europa a Italia Viva insieme a Movimento di Conte, intendo dare il mio contributo.
Come si arriva a una candidatura vincente in questa fase politica non certo facile?
Da candidato alle primarie larghe o come dirigente chiedo e auspico una scelta che coinvolga tutti e trovi una convergenza capace di esprimere una candidatura vincente. I destini e le carriere dei singoli vengono dopo, le candidature nascono dalle decisioni dei cittadini o dalla capacità di unire invece che dividere. Spero si possa avere presto una data certa delle primarie e tornare nei quartieri, fra i cittadini, dove una candidatura nasce e cerca consenso. Progetti a escludere non servono e non vincono. Spero che di ciò si sia tutti consapevoli
Cosa pensa di Mario Draghi?
Draghi rappresenta una figura istituzionale che gode di prestigio e autorevolezza ma non è una scelta politica. Chiunque è obbligato a confrontarsi con Draghi in materia di politica monetaria, finanziaria ed economica ma gli orizzonti, i valori e le priorità le decide chi raccoglie consenso politico.
Quale futuro vede per il Pd e cos’è la sinistra oggi?
Il futuro del PD dipende da quanto sarà aperto e attrattivo per le nuove generazioni e quanto farà delle sue regole interne un caposaldo irrinunciabile. Nei partiti non leaderistici le correnti sono inevitabili ma devono servire ad aprirsi, proporre e aggregare, quando invece si chiudono e diventano autoreferenziali tolgono linfa vitale al partito. Sinistra era ieri, è oggi e sarà domani dove si sta accanto alle persone che vivono del proprio lavoro, dove le opportunità sono per tutti e non per pochi e dove ambiente e diritti non sono opzioni sacrificabili in nome del profitto.