La giornata di sole che oggi ha risparmiato Torino e il Piemonte è un una tregua destinata a durare poco. Da domani infatti tornerà a piovere sull’intera Regione messa in ginocchio da frane, alluvioni e smottamenti per danni di oltre 100 milioni di euro. Lo ha affermato l’assessore alla Protezione Civile e dalla Difesa del Suolo, Alberto Valmaggia. La stima, che non tiene conto dei danni ai privati, include 10 milioni già spesi per le emergenze, 40 per le urgenze non immediate e 50 milioni per i ripristini.
Così, mentre l’amministrazione fa i conti, la paura resta. Per le prossime 36 ore è previsto infatti lo stato di allerta arancione (codice 2 su 3) per il nord della regione e per l’alessandrino. Ha renderlo noto la Protezione civile piemontese precisando che l’allerta arancione riguarda i fiumi Toce, Chiusella, Cervo, Valsesia, nelle province di Biella, Novara e Vercelli, e il Belbo e Bormida in provincia di Alessandria, Asti e Cuneo. Anche il lago Maggiore e il lago d’Orta riprenderanno a crescere.
Per la provincia di Torino invece è prevista un’allerta gialla di moderata criticità.