Che ci facevano monaci buddisti, suore cattoliche, frati, seguaci di Hare Krishna e un noto teologo e storico come Ermis Segatti con volontari laici, in un locale vicino Piazza Statuto?
Il motivo è stato l’avvio di un tanto atteso magazzino per cibi, vestiario, coperte che l’organizzazioneProgetto Leonardo distribuisce ai sempre più numerosi senzatetto della città.
L’incontro, ripreso in diretta da TV 2000, si è svolto in un locale, sottratto alla criminalità organizzata, concesso dal Comune di Torino, previo BANDO, all’organizzazione di volontariato Progetto Leonardo. Una realtà solidale impegnata da 15 anni nel servizio ai senzatetto torinesi. Tanti avranno incontrati i loro volontari la sera, con le canotte bianche e i loro carrellini, per le strade del centro torinese.
Un’opera di solidarietà che si è sviluppata grazie alla collaborazione di cristiani, ortodossi, musulmani, Hare Krishna, evangelici, laici e soprattutto su tanti volontari, molti i giovani, che portano non solo cibo e vestiario, ma anche aiuto e conforto ai senza fissa dimora torinesi.
“Questo magazzino era un’assoluta necessità che da tempo avevamo richiesto per rendere più agevole il nostro servizio” ha commentato con emozione Eusapia Iezza, (tutti la conoscono come Tina), storica referente di Progetto Leonardo. Una donna che ha sempre fatto della collaborazione e condivisione interconfessionale un caposaldo dell’opera di solidarietà della sua organizzazione.
Una solidarietà in cui realtà confessionali così diverse non solo dialogano ma si ritrovano, con le loro identità, impegnate nel servizio verso chi è in difficoltà.
Oltre all’impegno in strada è da segnalare il Centro d’ascolto, attivo presso i Frati minori in via Sant’Antonio da Padova, dove vi è anche una mensa dei poveri. Il centro d’ascolto può costituire un aiuto importante nel dare speranza e aprire nuove strade a persone indigenti e giovani con percorsi difficili.
Insieme alla presidente di Progetto Leonardo Laura Gaidano vi erano: il monaco buddista Bhante Dharmapala Claudio Torrero (che ha promosso diverse iniziative coinvolgendo le scuole nel contatto con il mondo della solidarietà impegnato con il disagio sociale), Suor Luisa (congregazione suore di S. Anna), Frate Davide dei Frati Minori, il teologo e storico Ermis Segatti e Hayagriva Das degli Hare Krishna (dove viene preparano il cibo distribuito dai volontari). Preparazione del cibo e distribuzione che vede alternarsi anche realtà ortodosse (Chiesa di Santa Croce) , evangeliche, musulmane, e laiche come il circolo sardo S. Efisio della Falchera.
La collaborazione interconfessionale nel servizio ai senzatetto torinesi di Progetto Leonardo è un’azione impegnativa che non potrebbe avere luogo senza il continuativo impegno di tanti volontari e tanti giovani.
“C’è un mosaico religioso intorno a me” è stato il commento della conduttrice di Tele 2000 Antonella Ferrara, sorpresa, anche visivamente, dall’armonia tra soggetti così diversi.
“E’ un esperienza meravigliosa” – ha affermato Eusapia Iezza – per la normalità in cui, in questa iniziativa solidale, si vive concretamente la condivisione tra culti diversi e si è davvero uniti nell’aiuto alle persone che vivono per strada” è il commento di Eusapia Iezza.
“Sono rimasta colpita e coinvolta da questa dimensione di unità nella diversità” è stato il commento di Suor Luisa.
In conclusione la presidente Laura Gaidano ha manifestato la sua soddisfazione per la realizzazione di questo progetto in un luogo sottratto alla malavita. Questo facendo cenno alle origini quasi pioneristiche di questa realtà solidale, ricordando le serie problematiche vissute nel periodo del COVID da famiglie povere che hanno visto perdersi anche quei pochi soldi frutto di lavoro quasi sempre nero.
Un incontro che è andato ben oltre la soddisfazione per un magazzino già operativo e attrezzato. Un magazzino che necessita ancora di interventi, ma i tempi e le urgenze del servizio non possono aspettare..
Le guerre di religione appaiono un delirio incomprensibile per chi cerca pace e aiuto per chi sta peggio, non a caso l’auspicio di tutti i protagonisti di questo incontro è per un dialogo interreligioso che si rafforzi. Ma, per dare forza questa speranza, non basta esprimere bei principi da parte di dotti rappresentanti dei vari culti,(tutti a parole fautori di pace, dialogo e fratellanza), ma diffondere reali pratiche di condivisione.
Una necessità in un mondo in cui continuano guerre e scontri tra identità religiose che non sanno più coesistere. Un discorso alimentato ad ogni latitudine da ignoranza, egoismo, intolleranza, spesso affiancata da esasperazione nazionalistica. Un fenomeno che persiste e vede spesso pratiche religiose piegate a biechi interessi di parte. Questo in un mondo che registra un altissimo bisogno di spiritualità, accompagnato dalla sempre più bassa frequentazione dei luoghi di culto specie in occidente.