In questi giorni di proteste e di tensioni, a Torino come in tutta Italia, l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) dimostra di essere dalla parte dei cittadini e della città scendendo in piazza, davanti a Palazzo di Città, «per portare solidarietà alla città: l’Anpi c’è» come dice il presidente della sezione provinciale Diego Novelli, già storico sindaco del capoluogo piemontese.
Durante questo presidio Novelli e alcuni rappresentati dei partigiani incontrano gli studenti che sono venuti a protestare sotto il Comune, per dissociarsi dal cosiddetto movimento dei Forconi e dagli scontri violenti degli ultimi giorni. «Molti hanno l’idea che l’Anpi sia una società di pompe funebri – spiega, usando un’immagine forte, il presidente Novelli a un gruppo di giovanissimi – Ma non è così, l’Anpi si batte per proteggere la Costituzione. Purtroppo pochissimi giovani l’hanno letta, eppure è il testo politico più forte che esista in Italia».
Quando Paki, 20 anni, protesta per la presenza delle bandiere politiche e dei sindacati, che sventolano in piazza Palazzo di Città, «perché questa deve essere una protesta senza colori, del popolo, non della politica», Novelli ribatte sereno che «l’Anpi viene solo con le sue bandiere, segnate dal tricolore nazionale, e non ci sono colori politici. Il nostro unico punto di riferimento è la Costituzione».
«Possiamo lottare insieme noi e voi – continua il presidente – ciò che ci muove è un sentimento comune. Ci sono molti giovani che aderiscono all’Associazione Partigiani perché crediamo negli stessi valori». I ragazzi poi si sfogano con l’ex sindaco a proposito del leader dei forconi: «L’uomo con la Juaguar non ci rappresenta – dicono i ragazzi, riferendosi Danilo Calvani, del coordinamento 9 dicembre che ha organizzato la “rivolta” – Noi vogliamo protestare pacificamente, chi vuole farlo con noi è il benvenuto, ma non bisogna obbligare nessuno a farlo come ho visto in questi giorni. La violenza non è la risposta, la violenza va combattuta. Se vogliamo davvero protestare, non battiamo scontrini per una settimana, non compriamo sigarette: insomma, non diamo soldi allo Stato, e sicuramente verremo ascoltati».
«Il problema sapete qual è? – continuano – È che queste persone al governo ce li siamo scelti noi come popolo, e quindi questa situazione ce la meritiamo. La classe politica va rinnovata completamente».
«Mettiamoci insieme, informiamo la gente, facciamogli cambiare opinione» chiede Paki all’Anpi.
E l’Anpi, risponde Novelli, è con loro.
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