“Sulla vicenda del figlio di Beppe Grillo penso sia opportuno non commentare per il rispetto che si deve prima di tutto alla vittima. Vale oggi come varrà quando la magistratura si esprimerà, è una vicenda talmente tanto delicata e dolorosa, per molti, da rendere ripugnante tutto questo circo mediatico”.
Cosi’ su Facebook la capogruppo M5S in Comune a Torino, Valentina Sganga, che invece sul video del fondatore del Movimento si dice convinta che “vadano dette alcune cose”. “Una donna – sottolinea Sganga – deve essere sempre libera di denunciare una violenza quando se lo sente (un giorno, una settimana, un mese, un anno, non è importante) senza che nessuno, neanche un padre in evidente stato di disperazione, possa permettersi di sentenziare in base a questo”.
Quanto alle pressioni alle “donne grilline” perché prendano posizione, Sganga conclude: “questo giudicare ciò che le donne devono o non devono fare è solo un’altra faccia del dominio maschilista. Che sia un coercizione sessuale o la pretesa di una presa di posizione pubblica poco mi interessa, è sempre un’eguaglianza al ribasso ed è altrettanto inaccettabile”