La Jeep in Asia. Non ci sarebbero solo Stati Uniti e Italia nel progetto del neo gruppo Fiat-Chrysler, ma anche un piano asiatico che prevede la produzione delle Jeep tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Ma «mai un Grand Cherokee e mai un Wrangler» mette subito in chiaro l’amministratore delegato Sergio Marchionne da Detroit. Quindi potrebbe essere la nuova Jeep Cherokee, in arrivo entro l’estate anche in Italia e già commercializzata dalla scorso autunno negli Usa.
La Cina sarà il trampolino di lancio verso il mercato asiatico, una delle realtà economiche più grandi e in espansione del momento. L’obiettivo sarebbe quello di raggiungere i 22 milioni di auto vendute all’anno entro il 2020. Non è ancora chiaro se l’azienda italo-americana voglia appoggiarsi ad un produttore locale, come ad esempio Gac, fatto sta che lo sbarco in Cina non si può più rimandare, dopo che concorrenti come Volkswagen e Peugeot hanno annunciato l’arrivo di modelli specifici per il mercato cinese. «In Cina abbiamo fatto molta strada anche se ci sono stati dei ritardi legati alla risoluzione con Veba. La cosa importante è la conclusione dell’accordo. Ora siamo pronti», spiega Marchionne. E il passo è ancora più importante dopo lo slittamento del lancio di Jeep in India, inizialmente previsto per la fine 2013.
In Cina Fiat già produce la berlina Viaggio, a cui affiancherà nella primavera di quest’anno la Fiat Ottimo che sarà costruita nello stabilimento di Changsha dai primi mesi dell’anno prossimo grazie alla joint venture con Gac. Obiettivo: la produzione di 250mila vetture l’anno dopo il 2015 (ora l’impianto ne consente una produzione di 140mila). Nel paese asiatico il Lingotto vende anche modelli come Freemont e Fiat 500, le auto di lusso Ferrari e Maserati. Ma nonostante i numeri siano in crescita, l’Asia non è ancora stata conquistata.
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