di Giulia Zanotti
Inizierà la prossima settimana il progetto di sgombero dell’ex Moi. Lo ha annunciato oggi in Sala Rossa la sindaca Chiara Appendino, precisando che c’è già stato un primo incontro per un tavolo di coordinamento interistituzionale e che dai primi di marzo un project manager sarà al lavoro sull’area dell’ex villaggio Olimpico.
«Abbiamo sempre detto che la vicenda del Moi è per noi prioritaria sia per gli occupanti che non possono vivere in quelle palazzine per sempre, per ragioni di sicurezza e per la loro realizzazione personale, sia perché bisogna riqualificare l’area ridarla a chi ne ha diritto» ha detto Appendino, annunciando che in questo progetto, in cui il Comune è capofila, sono coinvolte anche la Regione Piemonte, la prefettura, la Compagnia di San Paolo e la diocesi di Torino.
Un progetto che si articolerà in due fasi, prima uno studio di fattibilità che verrà condotto dal project manager, scelto tra i curriculum inviati, e poi interventi più nel dettaglio a partire da una delle quattro palazzine, in cui si sperimenterà assieme agli occupanti una soluzione di inclusione sociale.
«La scorsa settimana – ha fatto sapere la sindaca – assieme al prefetto abbiamo incontrato alcune delle persone che vivono lì per ascoltare i loro bisogni e le loro aspirazioni e capire cosa fare. Entro la primavera la prima palazzina sarà libera».
Un annuncio che non ha lasciato qualche perplessità tra i consiglieri dell’opposizione: «niente di nuovo» è stato il commento di Fabrizio Ricca, capogruppo Lega nord che ha espresso dubbi sulla figura del project manager che sarà indicata dalla Compagnia di San Paolo: «vogliamo sapere esattamente chi fa cosa, per evitare che tra mesi non si sappia di chi sono nel bene e nel male le responsabilità. Per quante riguarda la Compagnia di San Paolo, un conto è mettere i soldi, un conto è prendere decisioni che poi possono ricadere in capo alla città».
«Si tratta di un progetto importante, ma bisogna fare attenzione al ruolo della città, che non deve mai venire meno ne essere subordinato a quello del project manager e soprattutto far sedere al tavolo delle istituzioni anche la Circoscrizione, che da sempre svolgono una funzione importante sul territorio» ha precisato la consigliera del Pd Elide Tisi.
«É una situazione complicata ma che non può più restare così per anni – ha infine precisato la sindaca – è stato scelto un Project manager con già esperienza in ambiti come questo, in cui la città è capofila, ma in cui coinvolgeremo tutti i soggetti come ad esempio la Circoscrizione».
Assolutamente critico Davide Ricca, presidente della Circoscrizione 8: «Gravissimo fare un tavolo interistituzionale sul Moi senza coinvolgere la Circoscrizione».