L’emergenza Coronavirus nelle Rsa piemontesi scuote anche la Carlo Alberto, storica residenza per anziani recentemente appaltata per trent’anni dal Comune di Torino. Nelle ultime tre settimane la struttura ha registrato 25 decessi, tra i 169 ospiti, di cui tre confermati come casi di Coronavirus.
Ad accendere i riflettori su quello che sta accadendo nella palazzina di corso Casale sono i parenti di uno dei ricoverati che hanno presentato un esposto dopo aver scoperto che in tutta la Rsa è rimasta una sola infermiera che, troppo impegnata, non era riuscita ad aiutare l’anziano che ha quindi deciso di chiamare a casa.
Certo, dalla Carlo Alberto non negano le carenze di organico: tra personali in malattia o in isolamento e altri Oss che hanno preferito andare a lavorare negli ospedali. Ma alcuni dipendenti sarebbero rimasti barricati nel centro per 15 giorni per assistere le persone ricoverate. Tuttavia il contagio sembra avanzare anche qui: prima alcuni reparti sono stati isolati, ma non è bastato. Sui primi 9 tamponi effettuati ben 8 sono risultati positivi. E, come detto, è solo l’inizio. Si attendono altri tamponi e i risultati anche per gli operatori. Mentre c’è chi denuncia che mascherine e visiere sono state distribuite in ritardo.
E come se non bastasse l’emergenza Coronavirus le carenze di personale preoccupano le famiglie anche per la gestione ordinaria della quotidianità, dai pasti all’igiene.