Nel prossimo triennio Regione Piemonte destinerà maggiori risorse per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. 350.000 euro all’anno saranno messi a disposizione dei Comuni che hanno sul proprio territorio questi beni che in Piemonte sono 738.
“Si tratta di un risultato importante per noi – dichiara il capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Lascaris, Raffaele Gallo – perché non c’è sviluppo senza legalità democratica. La politica deve fare la sua parte rilanciando le iniziative come queste che creano valore sociale, culturale ed economico”.
“L’anno scorso i soldi presenti a bilancio non sono stati utilizzati in quanto la giunta non è riuscita a far partire il bando necessario alla loro erogazione. Grazie al lavoro del gruppo del Partito Democratico, non solo si recuperano quelle risorse, ma si aumentano complessivamente le dotazioni per il 2021, 2022 e 2023” dichiara il consigliere dem Diego Sarno
“Il lavoro, però, non è finito” rilancia il consigliere Domenico Rossi, primo firmatario degli emendamenti presentati , sottolineando che “bisogna recuperare il tempo perso nel 2020 e perciò auspico che nelle settimane immediatamente successive all’approvazione del bilancio si proceda all’emanazione del bando 2021. Sarebbe un importante segnale di impegno e speranza da parte dello Stato: dopo l’assegnazione poche settimane fa della villa di San Giusto Canavese, diventata una residenza per disabili, ci auguriamo di assistere al via dei lavori al Castello di Miasino e al recupero di molti altri beni sul territorio regionale” aggiunge Rossi.
“Rivolgiamo un ringraziamento al Presidente Cirio e all’assessore Tronzano per aver accolto e condiviso la nostra proposta. I beni confiscati sono un’occasione di sviluppo per la nostra regione e il loro riutilizzo ha un alto valore simbolico. E’ importante che su questi temi si lavori insieme in maniera trasversale: non ci sono né parti né colori politici, quando si scende in campo per la legalità e la lotta alle mafie chi amministra la cosa pubblica deve parlare con una sola voce” concludono i consiglieri DEM.