Il flop delle primarie Pd a Torino pesa, anche se non oscura del tutto la vittoria di un candidato come il capogruppo in Sala Rossa Stefano Lo Russo, che è riuscito a farcela – anche se per una manciata di voti sul civico Francesco Tresso – ed è ufficialmente ai blocchi di partenza per la corsa a primo cittadino.
Il segretario metropolitano Pd Mimmo Carretta non nasconde la delusione, ma allo stesso tempo nella sua analisi evidenzia che non è più come un tempo e bisogna fare i conti con tanti fattori che hanno contribuito ad un’affluenza al di sotto delle aspettative (poco più di diecimila votanti). Spiega Carretta: “Dopo due anni abbiamo messo la testa fuori di casa organizzando la prima manifestazione pubblica in epoca postcovid. Non era facile, scontato. Ci aspettavamo altri numeri, vero, ma non avevamo fatto i conti con una realtà che è cambiata, stravolta”.
“Quindi – prosegue Carretta – grazie a tutti quelli che hanno risposto presente nonostante tutto. Grazie a volontari e militanti. Grazie a noi che scegliamo all’aperto il nostro sindaco e non negli uffici romani dei senatori lombardi. Grazie a Stefano Lo Russo, il candidato di tutti. Grazie a Francesco Tresso, Igor Boni, Enzo Lavolta per lo straordinario percorso messo a disposizione della comunità. Grazie al Pd e alla coalizione al lavoro per sconfiggere le destre.”Torino ha scelto ma siamo solo all’inizio del cammino che ‘gonfieremo’ con tante cose belle da fare tutti assieme. Guardiamo avanti, riflettiamo su questa giornata ma senza flagellarci”, conclude il segretario del Pd torinese.