Nessun caso di Coronavirus si è finora registrato fra i 41 ospiti e i 16 operatori della Residenza protetta “Soggiorno Mariuccia” di Volvera, gestita dal gruppo “Sereni Orizzonti”. Un risultato che premia le buone pratiche di prevenzione rispettate rigorosamente e con grande senso di responsabilità da tutto il personale dalla RSA. In largo anticipo rispetto alle disposizioni emanate dal governo e dall’amministrazione regionale, già a partire dallo scorso 24 febbraio il direttore Giuseppe Grandinetti aveva deciso di vietare ogni ingresso ai parenti degli ospiti e di ridurre al minimo essenziale il contatto con i fornitori delle derrate, garantendo loro un accesso dedicato.
“Infermieri, operatori socio-sanitari e addetti alle pulizie sono stati tempestivamente formati sulle procedure di prevenzione da adottare” spiega Vittorio Pezzuto, responsabile delle relazioni esterne del gruppo “Sereni Orizzonti”.
“I nostri operatori hanno sempre lavorato e continuano a lavorare dotati dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti e camici monouso) forniti direttamente dall’azienda, sanificano regolarmente gli ambienti interni, disinfettano i loro cellulari ed evitano un uso promiscuo di materiale. Ringraziamo inoltre il Sindaco di Volvera e la Protezione civile per aver distribuito alla nostra RSA, nelle ultime settimane, un ulteriore quantitativo di mascherine. Restiamo tuttora in attesa che la ASL TORINO 3 si organizzi per poter effettuare i tamponi Cvid-19 su ospiti e dipendenti».
“Sappiamo bene come questa pandemia stia amplificando preoccupazioni e ansie”, spiega il direttore Grandinetti. “L’isolamento forzato nel quale si trovano da quasi due mesi i nostri ospiti – persone molto anziane e non autosufficienti – rischia in effetti di incidere negativamente sul loro umore così come su quello dei parenti che non possono più andarli a visitare. Alla primaria tutela sanitaria si deve pertanto unire un’attenzione particolare all’equilibrio emotivo e psicologico dei nostri assistiti. Proprio per questo abbiamo da tempo contattato tutti i familiari degli ospiti, in particolare di quelli allettati, al fine di poter programmare videochiamate WhatsApp, quotidiane e in determinate fasce orarie”. Una soluzione che sta riscuotendo un grande successo soprattutto tra i nonni, molti dei quali non sono abituati all’uso delle nuove tecnologie: poter vedere i volti dei propri cari e poter scherzare e conversare con loro è una medicina preziosa che stempera la tensione e risolleva immediatamente il morale di ciascuno, suscitando forti emozioni positive. Le lacrime di gioia e i sorrisi pieni di felicità di queste persone sono la migliore ricompensa per gli infermieri e gli operatori socio-sanitari che in queste settimane si stanno sforzando di regalare serenità ai loro assistiti.
“Di una cosa dovete essere sicuri: stiamo proteggendo in ogni modo i nostri ospiti dal virus come faremmo con i nostri stessi parenti, con la stessa attenzione e con lo stesso amore”, conclude Pezzuto.