Come ogni anno arriva il momento per i Comuni di decidere quali tariffe e tasse saranno pagate dai propri concittadini. Se ne è parlato in aula di Consiglio Comunale proprio oggi lunedì 26 febbraio.
Per la verità, negli atti presentati non ci sono particolari novità. Il Comune di Torino applica le medesime tariffe Imu, Tassa rifiuti e Tasi degli anni precedenti e sono poche le variazioni. Anzi, nel caso delle tariffe COSAP (suolo pubblico) si nota un drastico +1,7% di incremento che graverà sui condomini e su commercio e attività produttive. Aumentano anche gli importi degli Oneri di Urbanizzazione (incrementati con determina del 24 gennaio 2018); questa voce costituisce nei bilanci della Giunta Appendino una delle principali fonti di entrata (oltre 44 milioni in parte corrente nel bilancio previsionale 2017).
Aumentano anche le tariffe di altri servizi, comprese quelle dei servizi sociali: si introduce, per esempio, nel settore dei minori, un contributo a carico dei genitori per i luoghi “neutri”.
Ma ciò che più dà nell’occhio è l’ennesimo sconto della tassa rifiuti per il commercio ambulante, sconto che non è invece previsto per il commercio fisso già in grave difficoltà. Inoltre, si consente ai soli banchi di alcuni mercati di passare da tariffa rifiuti globale a tariffa giornaliera. Cosa vuol dire? Che se prima, in cambio al diritto al posto fisso al mercato, l’ambulante doveva pagare la tassa rifiuti annuale, oggi sarà consentito pagare la tariffa su base giornaliera, scegliendo se pagare o no, se essere sul mercato o no, ma conservando tuttavia il diritto al posto. Queste agevolazioni, va ricordato, sono concesse ad una categoria che, come confermano gli stessi dati sulla riscossione del Comune di Torino, ha il record della morosità sulle tasse comunali.
Durante il dibattito in aula il capogruppo Partito Democratico Stefano Lo Russo ha accusato apertamente la maggioranza di aver fatto un’operazione elettorale. Accuse respinte dal consigliere e presidente della commissione consigliare dedicata al commercio Andrea Russi (M5S) che ha invece rivendicato la scelta.
Quella varata in questi giorni è la seconda manovra sulle tasse comunali del Movimento 5 Stelle ed è possibile tracciare un primo bilancio. Poco o nulla è cambiato per cittadini, Confesercenti afferma che il commercio fisso è stato stato penalizzato dal taglio delle rate sulla TARI, mentre l’unica categoria che può dirsi veramente soddisfatta è quella degli ambulanti che ha risparmiato l’8% nel 2017 e il 5% nel 2018 sulla tassa rifiuti.
Va ricordato inoltre che, trattandosi di tariffe ridotte e non di sgravi, le riduzioni valgono anche per chi continua ad essere moroso. Ciò non avviene, invece, per i cittadini comuni che presentano l’ISEE e che poi non riescono comunque a pagare per stato di bisogno, si vedono ripristinare la tassa piena. Insomma, anche sui tributi nessuna rivoluzione, ma piuttosto attenzioni alle categorie più vicine giusto in tempo per la imminente tornata elettorale.