La decisione prossima sull’ammissibilità del referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria da parte della Corte è solo la conseguenza di una doppia scelta politica sbagliata dei ministri Severino prima e Cancellieri sul taglio dei cosiddetti tribunali minori che hanno, di fatto, aggirato vari pronunciamenti parlamentari nella scorsa legislatura e anche nell’attuale.
Scelte politiche che, per restare al Piemonte, hanno solo penalizzato i territori creando enormi disagi per i cittadini utenti. Se il referendum non si dovesse fare per motivi di ammissibilità dei quesiti a pagarla sarebbero sempre e solo i territori più periferici della provincia Torino e dell’intero Piemonte.