La Guardia di finanza di Torino ha sequestrato migliaia tra mascherine e farmaci importati illegalmente dalla Cina per fronteggiare l’emergenza Covid, stipati in un magazzino di una società di Alessandria per essere poi rivenduti su tutto il territorio nazionale.
Un giro d’affari da 5 milioni di euro, che ha portato alla denuncia di due imprenditori cinesi. Come appurato dai militari, una volta arrivato in Italia il materiale era venduto in tutto il Paese, con il quartier generale ubicato nel quartiere Porta Palazzo di Torino.
Qui aveva sede la società per azioni amministrata da un cittadino cinese di 55 anni, che aveva anche altre sedi a Cessalto (Treviso), Rozzano (Milano) e a Rignano sull’Arno (Firenze).
Insieme al 55enne è stato denunciato un altro imprenditore cinese, che ha contribuito a nascondere le mascherine in alcuni magazzini di abbigliamento della società di Novi Ligure, nell’Alessandrino.
In questi locali le Fiamme gialle hanno trovato una quarantina di carte di credito, “Gold” e “Platinum”, di diverse banche, utilizzate per l’attivita’ illegale. oltre a centinaia di confezioni di medicinali utili al contrasto della diffusione epidemiologica; destinati alla popolazione italiana nell’ambito del progetto “Anti-Epidemic Supplies from Zhejiang to Italy”.
Sono tuttora in corso le indagini dei finanzieri per rintracciare l’amministratore dell’azienda torinese che ha fatto perdere le proprie tracce rifugiandosi in Cina. Le circa 600 mila mascherine requisite verranno donate a enti pubblici e assistenziali che ne hanno bisogno.