Hanno manifestato chiaramente il loro no al commissariamento del Teatro Regio i sindacati che rappresentano i lavoratori dell’ente lirico, uditi questa mattina in Commissione consiliare congiunta Cultura e Lavoro. “Un commissariamento non è un rilancio è una forma di declassamento che richiede moltissimi anni prima di potersi risollevare, è uno scarico di responsabilità. Una scelta politica”, affermano.
A preoccupare i sindacati è soprattutto il fatto che “Non si è mai visto un commissariamento che non portasse tagli al personale” come ricorda Pierina Trivero (Rsu Slc Cgil). E al Regio ci sono “precari strutturali con anzianità anche fino a 25 anni. E nei giorni scorsi ci è anche stata negata da parte del sovrintendente la firma di un accordo per rinnovare contratti ad alcuni dei 60-70 precari, dicendo che non c’erano le condizioni. La sindaca aveva preso degli impegni chiediamo lo firmi lei” ha detto Pierluigi Filagna (Fials). Per Antonio Torchitti (Cisl) “c’era un piano di sviluppo sul quale si poteva avviare un confronto senza ricorrere a strumenti straordinari come il commissariamento”, mentre Tino Mandricardi (Uil) ha definito il commissariamento uno di “scarico di responsabilità”.
Di fronte alle accuse delle minoranze riguarda l’assenza di sindaca e giunta alla seduta il presidente della Commissione Lavoro Andrea Russi spiega: “E’ una responsabilità mia l’assenza della sindaca. In questi 4 anni da presidente in tutte le questioni che hanno riguardato il lavoro, quando il Comune era erogatore diretto o indiretto, non ho mai invitato entrambi le parti in causa perché le Commissioni non devono essere tavoli di trattativa sindacale, piuttosto luogo in cui i consiglieri acquisiscono informazione per i loro atti politici. Anche questa volta dunque ho ritenuto di non invitare la sindaca perché c’è già un tavolo che si svolge in altra sede e che è adibito a tale discussione. Chiedere la presenza della giunta nella seduta di oggi è solo strumentalizzazione politica”.