“Io, da sempre impegnata contro le discriminazioni, non intendo più subirne”
di Stefania Batzella *
“È una decisione sofferta ma obbligata quella di lasciare il gruppo del Movimento 5 stelle ma, ad oggi, non ci sono più le condizioni perché io rimanga.
La solidarietà, il sostegno e la collaborazione che dovrebbero tenere legate delle persone all’interno di un gruppo consiliare sono venute meno già da diverso tempo, soprattutto da parte di alcuni colleghi. Ho principi e valori ben saldi, ho sempre lottato, per sensibilità personale e per appartenenza professionale, per le pari opportunità e contro le discriminazioni e per queste ragioni è diventato impossibile restare all’interno di un gruppo nel quale io per prima mi sento discriminata e lesa nella dignità.
Atteggiamenti subdoli mi impediscono di svolgere in maniera adeguata il ruolo per il quale sono stata eletta e di occuparmi in maniera incondizionata di alcune problematiche rispetto alle quali ho precise deleghe ed obiettivi. Non intendo più sottostare a dinamiche che non condivido né come rappresentante di un’istituzione né tantomeno come individuo.
Ultimo in ordine cronologico il caso ” baby pit stop” rispetto al quale la collega Frediani ha rilasciato, nei giorni scorsi, dichiarazioni di cui non sono stata minimamente informata e che ho appreso solo successivamente da comunicazioni inviate ai mezzi stampa. Si tratta di un progetto che mi ha vista coinvolta in prima persona come presidente della Consulta Elette e che ho portato avanti in modo trasversale coinvolgendo anche altre forze politiche poiché al centro c’era e c’è la famiglia.
Non è la prima volta che, non vengono rispettate le mie deleghe e competenze all’interno del gruppo, ignorando o non riconoscendo il lavoro svolto. Lo slogan “uno vale uno”, tra i principi fondanti del Movimento 5 stelle, sembra invece non trovare applicazione all’interno del gruppo, dove le gerarchie prevalgono sugli spazi, sul bene comune e sui meriti.
Intendo continuare a lavorare e a portare avanti, con tenacia e coerenza, le istanze della gente comune, così come richiesto dal ruolo che ricopro, dedicando particolare attenzione ai temi legati alla sanità, alle pari opportunità, alle politiche sociali e ai diritti civili. Non sono cambiata, ero e resto una donna libera. Sosterrò, senza alcun preconcetto ideologico, ogni tipo di battaglia politica che metta al centro la persona, cosi come mi opporrò a quei provvedimenti che non siano in linea con i miei principi e i miei valori”.
* Consigliera regionale del Piemonte