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sabato, 5 Ottobre 2024

Ribellarsi alle mafie si può, con Piera Aiello e Salvatore Borsellino

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

“Io, donna testimone di giustizia con Paolo Borsellino” è il titolo dell’intervento che Piera Aiello, testimone di giustizia ribellata alla mafia ed entrata nel programma di protezione, farà giovedì 27 novembre, alle 21, a Grugliasco all’auditorium dell’I.T.I. Majorana, in via General Cantore 119, in occasione della serata “Alza gli occhi al cielo, le donne e le mafie”.
L’incontro organizzato proprio in occasione della “Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne”, è inserito all’interno del ricco programma di appuntamenti “Vite coraggiose”, con la collaborazione della Compagnia Viartisti Teatro Impegno Civile e il Movimento Agende Rosse Torino “Paolo Borsellino”.
Piera Aiello racconterà in prima persona come è scaturita la decisione di ribellarsi alla mafia, in particolare quando la si vive in famiglia, quanto coraggio richieda una scelta di questo genere e come si possa continuare a condurre una esistenza il più possibile normale, pur convivendo con il timore costante per la propria vita, con un altro nome e un’altra identità, oltre che con la consapevolezza di poter mettere a rischio anche la vita dei propri parenti.
Sul palco insieme a lei anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice siciliano assassinato nella strage di via d’Amelio nel 1992 che in passato le offrì il suo supporto non soltanto come magistrato, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano.
Salvatore, racconterà chi era Paolo, o meglio “Zio Paolo”, l’uomo magistrato accanto a Piera Aiello e Rita Atria, la cognata di Piera che a soli 17 anni ha deciso di seguirne le orme, morta suicida una settimana dopo la strage di via D’Amelio, alla quale oggi è intitolata l’omonima associazione antimafie.
L’incontro quindi, offrirà l’occasione di ascoltare la testimonianza di Salvatore Borsellino, che nel luglio del 2007 scrisse la lettera intitolata “19 luglio 1992: una strage di Stato”, in cui afferma che la ragione principale della morte del fartello è da ricercare nell’accordo di non belligeranza stabilito tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra.
Una serata per riflettere, pensare e ricordare una delle pagine più buie della nostra storia ma soprattutto per capire come sia possibile combattere per cambiare le cose, affinché fatti del genere non si ripetano mai più.
Informazioni sullo spettacolo sulla pagina Facebook di Viartisti

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