L’Italia è davvero un Paese meraviglioso che più meraviglioso non si può neppure con lo sberleffo. Il presidente del Consiglio incaricato non era ancora presidente del Consiglio che già sciroppava agli italiani un curriculum non proprio fedele, quasi ad ammiccare “sono uno di voi…, state sereni”.
In effetti, uno struscio di paura aveva percorso la penisola dalla Vallèe alla Calabria, mentre la Sicilia si preparava al giorno della legalità: che questo Conte voglia fare sul serio, costringere tutti a pagare le tasse, ridurre le sperequazioni sociali, combattere la criminalità organizzata, ridurre le clientele, i piccoli e grandi privilegi? Le battute che si sono sprecate tra riflessioni ansiogene del Colle e invettive del Comico cri-cri agli avversari politici hanno rasserenato gli italiani: tutto cambia affinché nulla cambi. Insomma, è la solita caciara.
Er Meio è piu che mai convinto – come il premier da lui indicato a proposito di curriculum – che basti passeggiare a Montecitorio per diventare uno statista, mentre l’ammazzamori da Giussano sul Naviglio ha deciso di usare un economista eterodosso per dar l’impressione di gonfiare i muscoli contro Bruxelles. Nient’altro che sfumature di film gia visti sul piano locale. Solo che adesso la Prima è nazionale. Speriamo che l’Italia se la cavi.