Piemonte metà arancione e meta rosso almeno per qualche giorno. Non tutte le province infatti potranno passare subito a misure meno restrittive. Lo segnala il report del Ministero della salute che pur confermando la diminuzione dei casi ha segnalato che in due provincie l’incidenza resta alta e quindi sopra la soglia di allerta.
Dunque se da lunedì Alessandria, Asti, Biella, Novara, Vercelli e Vco saranno arancioni, Torino e Cuneo restano zona rossa.
Torino e Cuneo zona rossa: fino a quando?
“Alla luce del nuovo decreto, andrebbero mantenute misure più restrittive fino all’abbassamento dell’incidenza sotto i 250 casi su 100 mila abitanti” spiegano dalla Regione Piemonte che ha in programma per domani un incontro con gli epidemiologi e gli esperti dell’Unità di crisi, a cui è stata chiesta una relazione tecnica sui tempi previsti per il rientro della soglia di allerta in queste due province, dove la zona arancione potrebbe scattare qualche giorno dopo, presumibilmente a metà della prossima settimana tra mercoledì e giovedì.
Confermata però il ritorno in presenza delle scuole anche nelle province rosse: “Questa situazione non incide comunque sulle scuole, che torneranno regolarmente in presenza a partire da lunedì 12 aprile, al 100% fino alla terza media e al 50% per le superiori, incluso nelle province di Torino e Cuneo” spiegano dalla Regione.
Da ieri Cirio aveva anticipato il buon andamento dei contagi che sono in diminuzione lasciando intravedere l’allentamento delle misure dopo un mese di zona rossa. Però probabilmente il governatore della Regione non si aspettava una maggiore criticità di alcune aree che comunque già a inizio della terza ondata avevano manifestato più casi e soprattutto legati alle varianti più resistenti alle cure. Resta ora da attendere cosa accadrà nei prossimi giorni.