di Bernardo Basilici Menini
Ultimissimi preparativi in vista del voto di domenica per le primarie del Partito democratico. Così il ministro della Giustizi Andrea Orlando, principale sfidante di Renzi alla segreteria, chiude la sua campagna proprio dove il suo avversario l’aveva aperta. E, come si confà ai rush finali, la chiude con una lunga serie di incontri.
La visita di Orlando a Torino parte dalla linea del tram numero 4, quella che attraversa tutta la città in verticale e porta con sé pendolari, studenti e fasce deboli. Appena arrivato, parte in quarta: «Il 30 sarà un momento importante per la democrazia italiana e per il Partito democratico, perché alla fine la scelta sarà molto semplice: se vince Renzi si farà l’alleanza con Berlusconi, se vinco io si costruirà un nuovo centrosinistra. Il congresso ha messo a fuoco questa come la questione cruciale che abbiamo di fronte».
Quindi via al percorso in tram, dove il ministro della Giustizia ha parlato con due membri dell’associazione Crescere insieme, che gli hanno sottoposto il delicato tema della bigenitorialità, e con tre studenti dell’Università di Torino. Divertente siparietto quando Orlando si è apprestato a timbrare il biglietto del tram a una macchinetta obliteratrice che si è scoperta non funzionante.
Un viaggio in tram che, a detta di Orlando, «ha un valore simbolico, ma è comunque un modo per riportare la politica tra le persone, che credo sia lo sforzo che deve caratterizzare il Pd. Il partito che vorrei guidare è un partito che sta in mezzo agli altri, che non si trincera tra i propri, ma va a parlare anche con le persone, mettendo anche nel conto che qualcuno può anche criticare o contestare. La società si riavvicina così»
Al suo arrivo a Porta Palazzo è stato accolto dai parlamentari piemontesi e, nel luogo simbolo della multietnicità torinese, ha parlato del caso che sta tenendo banco negli ultimi giorni: il polverone sulle ong sollevato dal Procuratore di Catania e dal pentestellato Luigi Di Maio. «A domanda ho risposto che mi auguro che il procuratore possa arrivare al più presto a produrre degli elementi per sgominare questi delinquenti, se ci sono. Oggi ne approfitto anche per dire che se la procura di Catania ha bisogno di ulteriori supporti nell’attività di indagine il ministero è assolutamente a disposizione. Poi penso che ci siano state strumentalizzazione da parte di alcuni esponenti politici che, forzando le parole del procuratore, hanno associato l’idea stessa delle ong a una forma di criminalità, e questo è inaccettabile».
Quindi visita al social housing di via Milano e all’Open Incet, nella periferia nord della città. In serata prevista la vista alla sede della Cgil di Alessanria.