Porto illegale di arma da guerra in territorio italiano e minacce. Queste le accuse contenuto nel fascicolo aperto dalla Procura di Torino contro ignoti in relazione a quanto accaduto a Gimont. Qui, a Cesana Torinese, lo scorso 2 agosto due cittadini italiani erano stati fermati da un gruppo di uomini armati e con indosso tute mimetiche e giubbotti antiproiettile, a quanto pare di nazionalità francese.
Visti l’abitudine allo sconfinamento tutto fa pensare ad un controllo in territorio italiano della gendarmeria francese, a pochi chilometri dal confine. I due italiani, entrambi residenti a Claviere, avevano denunciato l’accaduto ai carabinieri, come spiegano dalla Procura: «Tali persone, l’una mentre era intenta a passeggiare con il suo cane, l’altra mentre percorreva alla guida di un ciclomotore una strada sterrata, venivano fermate nella zona di Gimont di Cesana Torinese da quattro uomini verosimilmente francesi, usciti dalla zona boscosa dove erano nascosti, in tuta mimetica militare, con giubbotto antiproiettile ed armati, che chiedevano loro, in lingua straniera i documenti . Alla persona che circolava con il ciclomotore di cui, i quattro rilevano la targa, veniva di fatto impedito di proseguire per la strada ed intimato di non riferire ad alcuno di avere visto gli uomini armati».
Per la Procura torinese è il terzo fascicolo aperto sul comportamento anomalo della Francia oltre confine: il primo è relativo ad un vero e proprio blitz della Gendarmerie a Bardonecchia, nella sede della Ong Rainbow4Africa. Il secondo riguarda i fatti accaduti poche settimane fa, quando un furgone della polizia francese ha scaricato dei migranti a Claviere.