Ha fatto storcere il naso all’opposizione M5s in Consiglio Comunale la nomina di Valentina Campana a capo di gabinetto del sindaco Stefano Lo Russo. Così il capogruppo pentastellato Andrea Russi ha presentato un’interpellanza per chiedere dei chiarimenti rispetto all’incarico assegnato alla direttrice dell’Urban Center che è stata anche coordinatrice della campagna elettorale dello stesso Lo Russo.
Nel testo dell’interpellanza si ripercorrono i passaggi che hanno portato alla pubblicazione del bando di selezione pubblica dello scorso 6 dicembre, dopo che con una delibera del 23 novembre 2021 si autorizzava a conferire l’incarico dirigenziale di capo di gabinetto anche a personale esterno all’ente.
Nel bando pubblicato sul sito del Comune si stabilisce che “l’incarico, revocabile, godrà di una retribuzione di Euro 45.260,77 lordi annui” e di “un’indennità di posizione annua (comprensiva di tredicesima mensilità) pari ad Euro 54.000,00”. “Alla/al Dirigente verrà, inoltre, corrisposta una retribuzione annua lorda legata al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Amministrazione secondo i criteri stabiliti dal Contratto Integrativo Aziendale vigente proporzionata alla durata dell’incarico” prosegue il testo che fissa nel 21 dicembre 2021 il termine di presentazione delle domande.
Il 27 gennaio 2022 sono stati pubblicati gli esiti dei colloqui sulla pagina web del Comune di Torino. La graduatoria finale risulta essere la seguente: Valentina Campana con punteggio di 53,5 Massimo Mangiarotti che rinuncia.
Una nomina che rischia di sembrare un po’ troppo facile per una fedelissima del sindaco Lo Russo, che non l’ha mai abbandonato durante tutta la campagna elettorale e che si è sempre mostrata al suo fianco anche vinte le elezioni, ben prima del bando per diventare Capo di Gabinetto.
Da qui le domande che Andrea Russi pone nella sua interpellanza: “Come mai non sia stato assegnato alla Dott.ssa Campana il ruolo di Capo di Gabinetto, come avvenuto in passato, come collaboratore di staff (ex art. 90 del TUEL)”: ruolo che avrebbe potuto avere anche senza indire un bando, ma che avrebbe significato stipendi minori.
Il capogruppo M5s chieda anche di sapere se “sia stata fatta una ricerca interna all’ente per verificare se fossero già presenti risorse con competenze adeguate a cui assegnare il ruolo di Capo Ufficio di Gabinetto” e se il sindaco “non ritiene che la partecipazione al bando possa essere stata in qualche modo disincentivata dal ruolo avuto in campagna elettorale di una delle possibili candidate, considerate anche le notizie trapelate sui giornali che la consideravano, appunto, una possibile candidata al ruolo”.
Infine, si chiedono precisazioni anche sulle modalità con cui “il candidato Mangiarotti abbia comunicato la rinuncia e se abbia fornito delle motivazioni. Se tale rinuncia sia stata comunicata prima, durante, o dopo la prova orale”.
Si attendono dunque le risposte di Lo Russo.