Notte tranquilla in Val di Susa, dopo ventiquattrore di guerriglia tra No Tav e forze dell’ordine per l’avvio dei lavori del nuovo autoporto, opera connessa alla realizzazione della Torino-Lione. Gli scontri, iniziati nella notte tra lunedì e martedì, sono proseguiti fino a ieri sera, con lo sgombero della statale e dei binari della ferrovia. Restano sul tetto del presidio, che si trova nella zona dei lavori, cinque attivisti del movimento che si oppone alla nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità, tra cui l’anarchico e storico leader No Tav Luca Abbà. La Questura di Torino, intanto, è al lavoro per identificare gli autori dei disordini, nei quali ieri sera è rimasto ferito un vicequestore colpito al petto da una pietra. Per questa sera i No Tav hanno annunciato un’altra manifestazione, alle 18, con partenza come ieri dalla sala polivalente di San Didero. Un appuntamento, fanno sapere dal movimento, che sarà fisso anche nei prossimi giorni.
Intanto arriva la condanna nell’Aula della Camera da parte di diverse forze politiche sulle violenze in Val Susa. “Si tratta di fatti non tollerabili, e la violenza non è tollerabile”, ha detto Davide Gariglio del Pd, esprimendo solidarietà alle forze dell’ordine. Alessandro Giglio Vigna della Lega ha attaccato: “Fuori la feccia dalla Val Susa”, destando la reazione di Pino Cabras (AC), secondo cui quelle parole “son inaccettabili”.
“Il Governo venga a riferire in aula sulla Tav. E’ questa la richiesta di FdI a inizio seduta alla Camera dei deputati. Pugno duro nei confronti dei violenti e atto di indirizzo a Rfi sui 750 milioni di euro che ci spetterebbero dall’Europa”. Così Augusta Montaruli, parlamentare di FdI. “E’ la risposta che chiediamo all’Esecutivo per stoppare le vergognose azioni violente e di guerriglia a cui assistiamo in queste ore – aggiunge -. La Val Susa e Torino meritano sicurezza e certezze. Alla Polizia e a tutta la popolazione valsusina ostaggio dei violenti la nostra solidarietà”.
“Basta violenza No Tav, l’opera va fatta e non sarà la guerriglia dei centri sociali a bloccarla”. L’assessore della Regione Piemonte alla Sicurezza, Fabrizio Ricca, condanna in una nota gli scontri. “È l’ora di dire basta alla violenza No Tav che da anni tiene in ostaggio una valle intera e un’opera strategica per la nostra Regione e per il Paese”. “Gli scontri degli ultimi giorni, in cui sono stati anche feriti degli agenti a cui va tutta la nostra solidarietà, sono la dimostrazione che le frange estreme della protesta vogliono alzare il tiro – sottolinea Ricca -. Chi compie atti di teppismo e violenza va individuato e punito ma è anche giunta l’ora di dire che la politica, tutta, deve avere il coraggio di prendere le distanze da chi si rende responsabile di azioni simili”.