di Moreno D’Angelo
«E noi andiamo a togliere queste strisce in via Luini che in altre città come Madrid sono state oggetto di interesse per il solo fatto di essere colorate». Silvio Magliano porta la vicenda delle strisce colorate in Consiglio Comunale.
Per il consigliere, capogruppo dei moderati, si tratta di un autogol pazzesco: «Se l’attenzione alle periferie è questa..». Magliano ha ricordato come siano stati i commercianti a richiedere questa bella iniziativa, autofinanziata, che ha incontrato la collaborazione del Museo di Arte Urbana e dei ragazzi dell’Accademia di Belle Arti che hanno realizzato l’opera durante la festa di via del 30 ottobre. «È stato tolto tutto senza avvisare il presidente dell’associazione di via». Magliano punta il dito contro l’assessore che «pare non sapesse nulla», precisando come sia un atto politico anche il fatto di non rispondere all’associazione di via che aveva chiesto un incontro.
«Insomma l’amministrazione “amica delle periferie” – aggiunge Magliano – getta per l’ennesima volta la maschera penalizzando una via commerciale nel quartiere Lucento che sta portando avanti diverse iniziative di promozione culturale che l’amministrazione dovrebbe avere la lungimiranza di sostenere».
Un’amministrazione definita “a due velocità”: «Parte in quinta, in mattinata, e provvede con efficienza svizzera alla cancellazione dell’opera di street art in zona Lucento. Resta al palo, invece, nel pomeriggio, senza dare seguito alla mia richiesta di comunicazioni urgenti sull’argomento in Consiglio Comunale». Questo per opere promosse e pagate dalla locale associazione dei Commercianti.
«Ma le priorità di questa Amministrazione sono, evidentemente, altre. Le “Strisce Colorate” stavano contribuendo ad attirare l’attenzione dei media (e quindi, potenzialmente, anche dei turisti) su uno di quei quartieri non centrali della città che la retorica elettorale Cinque Stelle prometteva sarebbero stati al centro dell’attenzione della nuova Amministrazione: alle parole, tuttavia, non stanno facendo seguito i fatti», conclude Magliano.