Anche le api protestano e lo fanno perché i fiori su cui si posano le avvelenano. È questa la nuova campagna per cui Greenpeace lotta. Dalle analisi condotte su 86 campioni, è stato riscontrato l’uso di pesticidi su ben 84 piante e, tra queste, 68 sono state considerate dannose per le api. È una constatazione grave questa, se si considera che le api sono fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema, per l’agricoltura e per la produzione alimentare. A ciò si aggiunge anche un’altra scoperta spiacevole, ovvero la presenza di residui di antiparassitari che non hanno l’autorizzazione per essere vendute in Europa. «La necessità di un maggior rigore dei sistemi di monitoraggio e gestione delle filiere nel settore floro-vivaistico – è ciò che chiede Greenpeace – L’agricoltura
deve svincolarsi dalla dipendenza dai pesticidi e sviluppare e promuovere quelle pratiche che garantiscono ambienti sani e sicuri all’interno di aziende agricole e giardini, dove insetti e biodiversità possano prosperare».
Con il video girato dal regista Daniel Bird, l’Ong rende parte attiva della protesta proprio le api. Nel corto, infatti, gli insetti protestano proprio alla maniera degli attivisti di Greenpeace, ripercorrendo alcune delle loro storiche azioni. Con un cartellone le api sostengono un forte messaggio «Save the humans», e la spiegazione arriva subito dopo in conclusione del film d’animazione: senza le api, non ci sarà futuro per l’umanità.
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