di Moreno D’Angelo
I tanti giovani e non solo presenti alla XXIX edizione del Salone internazionale del Libro di Torino, che oggi chiuderà i battenti, con un prevedibile record di presenze e incassi, secondo le prime indiscrezioni hanno particolarmente premiato i temi scientifici. Tra questi si è distinto il lavoro del fisico Guido Tonelli che nel libro “La nascita imperfetta delle cose” descrive come in un diario tutte le vicende e le forti emozioni legate alla scoperta del bosone di Higgs che lo hanno visto direttamente coinvolto. La grande corsa a quella che è stata definita “la particella di Dio” scoperta alla fine del 2011.
Un fattore teorizzato dal fisico scozzese nel 1964 e che ha trovato conferma dopo frenetici esperimenti nei laboratori del Cern di Ginevra dopo oltre dieci anni di esperimenti che hanno coinvolto molti ricercatori italiani. «Un fatto che ha cambiato completamente la storia dell’universo» dichiara Tonelli. La particella in realtà è “un campo” che ha permesso pochi milionesimi dopo il big band di dare origine a quelle interrelazioni alla base della formazione della massa ovvero della materia che costituisce gli atomi le stelle e noi esseri umani.
Il fisico ammette di essere stato fortunato rispetto a tanti fisici a realizzare un sogno. «Vi sono tanti scienziati che dedicano una vita a ricerche senza poter vedere il frutto delle loro ricerche». Ma la ricerca non si ferma e l’acceleratore del Cern e i suoi laboratori sono in piena attività per individuare nuove particelle che si collocherebbero fuori dal modello standard, quello che fino a oggi ha definito i parametri della fisica e di cui il bosone di Higgs rappresenta un tassello fondamentale con un ruolo importantissimo nell’ evoluzione e nella struttura dell’universo a partire dallo stesso big bang e a quel processo folgorante di espansione inperaccellerata tecnicamente definito “inflazione”.
E’ da ricordare che la materia visibile è solo una piccolissima parte rispetto a quella che viene definita “materia oscura” cui si collega la misteriosa “energia oscura”. Quella forza che giustifica l’altrimenti inspiegabile continua espansione dell’universo e la forza di gravità che si manifesta. Un contesto sul quale brancoliamo quasi nel buio e sul quale si orientano le nuove ricerche che guardano alla fisica del futuro. Non a caso dall’Lhc di Ginevra,(acceleratore di particelle) e i suoi laboratori sono attese importanti novità su questo avveniristico fronte. E proprio la particella di Higgs potrebbe dare un grande aiuto per cogliere e comprendere nuove particelle dette “supersimmetriche”, secondo quanto teorizzato dai fisici dell’università di Oslo. Una ipotetica fondamentale componente della misteriosa materia oscura che non si vede ma esiste in quanto crea gravità. Non si vede però i teorici ipotizzano che anche questa particella fantasma potrebbe reagire il bosone di Higgs diventando in qualche modo riscontrabile. Siamo nel campo delle ipotesi ma molto presto, forse tra solo qualche mese, potrebbe arrivare qualche nuova sconvolgente verità. Dopotutto spazio e tempo sono concetti relativi e le dimensioni potrebbero essere molte di più di quelle che riusciamo a immaginare. In conclusione riportiamo che erano emerse voci negli ambienti scientifici che ponevano dubbi sul fatto che quello che era stato trovato fosse davvero la tanto attesa “particella di Dio”. Insomma non si tratterebbe del vero e proprio bosone di Higgs ma qualcosa di molto simile. Ma intanto la ricerca va avanti.