Deborah Montalbano rompe il silenzio. La consigliera comunale finita nella burrasca per il caso auto blu torna a farsi sentire, proprio il giorno dopo che il comitato Lucento Vallette ha contestato la sindaca Chiara Appendino. Montalbano, com’è suo costume, ha scelto da che parte stare. Ci sono dei cittadini in difficoltà, dice, a cui bisogna dare delle risposte. Persone che Montalbano conosce bene, che vive quotidianamente, visto che arrivano proprio dal suo quartiere.
«Mi ritengo una persona corretta, perché ho dimostrato, anche a me stessa, di sapermi sacrificare per il bene altrui», esordisce e poi spiega quanto avvenuto alla presentazione del libro di Gad Lerner: «Il comitato Vallette ha contestato la mia Sindaca al circolo dei Lettori per ribadire la mancata promessa del tavolo con l’assessora Schellino, per discutere le questioni e le emergenze sulle politiche di questa amministrazione intraprese, rispetto l’emergenza abitativa e ai punti del nostro programma. Oltre alla richiesta di appuntamento in assessorato per le famiglie che come ben risaputo, il comitato sta supportando da mesi».
Prosegue: «Famiglie che sono al di fuori dei parametri di legge, degli strumenti di supporto a disposizione della Città di Torino, ma che vivono in una condizione di grave emergenza sociale con minori e disabili a carico». «Leggi e parametri che politicamente il movimento ha sempre giudicato obsoleti e non più idonei nel rispondere alle attuali difficoltà delle famiglie in questo delicato momento storico».
Montalbano si sofferma su ciò che il Movimento fa per questa emergenza: «La parte politica, non tecnica, del Movimento 5 Stelle porta avanti la battaglia per la revisione della legge regionale 3/2010, il lavoro di revisione dei parametri del regolamento del comune di Torino sull’emergenza abitativa». Non solo. «Nel documento di accompagnamento al Bilancio dell’anno scorso abbiamo inserito la previsione di percorsi straordinari per le famiglie in emergenza sociale che non rientrano nei parametri legislativi. Il nostro programma su questo era chiaro ed esaustivo».
Però, da quanto scritto dalla Montalbano, si comprende che, secondo la consigliera, l’indirizzo politico dei Cinque Stelle ad oggi a Torino non è più seguito. «Siamo l’amministrazione che si è presa l’onore e l’impegno di accorciare le distanze tra le istituzioni, il territorio e i cittadini. Siamo l’amministrazione che vede la città di Torino come una comunità. Il M5S è il risultato del lavoro democratico e basato sulla partecipazione, noi siamo sempre stati la società civile, il territorio, i comitati e i cittadini. Nella Giunta sono tanti gli Assessori che questo indirizzo politico lo hanno assorbito. Non tutti! Così non va».
Il riferimento è all’assessora Sonia Schellino, “colpevole” di non aver mantenuto le promesse fatte al comitato Lucento Vallette. Ad esempio quel tavolo a cui nessuno si è mai seduto. Nessuna rottura comunque per il momento tra Montalbano e la maggioranza pentastellata. Anche perché in questo momento ciò che interressa di più alla “consigliera ribelle” è di rappresentare quelle persone disperate. Anche se alcuni di questi si dicono delusi dalla sindaca Chiara Appendino.