Il Partito Democratico vuole la sua testa. Il Popolo della Libertà-Forza Italia preferisce proteggerla visto le affinità con certe telefonate di berlusconiana memoria. Lei, messa in mezzo da intercettazione telefoniche, in possesso della Procura di Torino titolare del fascicolo Fonsai, che dimostrerebbero i contatti con i Ligresti, giura di non aver mentito.
Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, finita nell’occhio del ciclone per le sue “amicizie pericolose” prende carta e penna e scrive una lettera aperta. «Non ho mentito, né ai magistrati, né al Parlamento» spiega il guardasigilli.
«Non c’è stata nessuna interferenza rispetto alla vicenda processuale dei Ligresti da parte mia, credo di averlo spiegato in modo chiaro e ripetuto. Ora si ipotizza che l’avrebbe fatto mio marito soltanto perché si trova in tabulato la traccia di alcune conversazioni. Rifiuto qualunque sospetto sulla correttezza del mio operato e sul rispetto delle regole come cittadina e come ministro» scrive nella lettera.
«Sono di nuovo riportate in modo insistente notizie sul mio comportamento in relazione alle vicende collegate all’arresto di Salvatore Ligresti e dei suoi figli – aggiunge Si sostiene che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti o peggio che abbia mentito al parlamento il 5 novembre scorso. Si sostiene che abbia riferito circostanze non vere al pubblico ministero che mi ha ascoltato il 22 agosto scorso a seguito della intercettazione di una mia conversazione con la compagna di Salvatore Ligresti».
«Mi si accusa, in sostanza di essere venuta meno ai miei doveri di ufficio e di aver addirittura tenuto un comportamento infedele nei confronti delle camere. Non è più, dunque, solo questione che riguardi l’opportunità di alcuni miei comportamenti o l’appannamento della mia immagine. Viene, invece, messa in discussione la mia integrità morale, il mio onore e la mia fedeltà alle istituzioni».
«Antonino Ligresti è nostro amico, lo ribadisco. E’ un medico; mi sono rivolta spesso a lui per consigli su problemi di salute miei e dei mie familiari. L’abbiamo fatto anche in quel periodo, all’epoca dei fatti ero reduce da un recente intervento chirurgico, ed anche in seguito per i problemi di salute che sono tuttora visibili e noti».
Intanto dopo Matteo Renzi e Giuseppe Civati anche l’altro candidato alla segreteria del Pd, Gianni Cuperlo chiede che la Cancellieri faccia un passo indietro. Invece a quanto pare il premier Enrico Letta è pronto a rinnovare la fiducia al ministro.
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