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mercoledì, 4 Dicembre 2024

In principio fu malasosta: ora solo malagestione dei civich. Caos nei vigili urbani di Torino

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di A.D.

Il 20 gennaio 2017 l’Amministrazione comunale grillina ha approvato un bando interno per promuovere 50 vigili urbani a “ufficiali”.

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Pochi giorni fa è stato pubblicato il risultato che qui alleghiamo con la graduatoria definitiva.

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Ma il punto è un altro: c’era proprio bisogno di 50 nuovi comandanti in un corpo di polizia municipale ormai senza truppa?

Negli anni passati il Comune si è assicurato, grazie ai CFL, ovvero contratti di formazione lavoro, tutti puntualmente evoluti in rapporti a tempo indeterminato, un turn over adeguato. Nell’ultimo anno ci sono state decine di pensionamenti e si continuerà così per anni. Ormai il numero di vigili è in diminuzione.

Ma ultimamente le scelte della assessora alla Polizia Municipale, cioè la sindaca Appendino, sono diventate incomprensibili.

Dapprima, in campagna elettorale, valeva il grido di battaglia del “law and order”, ovvero vigili sulle strade a presidiare la sicurezza dei cittadini. Poi è arrivata la campagna contro la malasosta, più orientata a fare cassa e a giustificare spericolate appostazioni di multe a bilancio che ad affermare la strana idea di legalità della sindaca, un po’ a senso unico (e spesso alternato).

Oggi non sembra esserci interesse alcuno per il lavoro dei civich, ma solo logiche di potere.

Il corpo dei vigili urbani viene ulteriormente svuotato, mentre ormai la truppa perde decine di unità all’anno per pensionamenti non sostituiti e quelli che rimangono vengono promossi comandanti di un “esercito” che non c’è.

Prendendo a prestito una battuta che il sindacato CSA aveva inserito in un suo recente volantino, con “la nomina di 50 ufficiali, togliendo energie alla presenza sul territorio, .. è come se scomparisse un’intera circoscrizione come la 10” . Promuovere, forse crea una èlite di “ufficiali felici”, ma certamente non aiuta la città.

Il bilancio 2017 della Appendino e Rolando taglia, peraltro, gli istituti di previdenza integrativa, e di welfare, come ad esempio il circolo ricreativo dei dipendenti comunali, vigili compresi.

Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che è stato pubblicato il bando per un nuovo comandante – anche se sembra che il “vecchio”, Gregnanini, rimarrà comunque nell’amministrazione come dirigente di supporto o consulente – la frittata è fatta.

Approccio dal basso? Consultazione e condivisione? Forse alla Bocconi hanno un significato diverso. Mentre per i vigili, sono Bocconi amari.

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