Ieri il Consiglio di Circoscrizione Uno ha messo ai voti una proposta di deliberazione al Consiglio Comunale di Torino, ai sensi dell’articolo 64 dello Statuto della Città che prevede che un Consiglio di Circoscrizione possa presentare al Consiglio Comunale una proposta di deliberazione che, per essere approvata, deve riportare il voto favorevole dei 2/3 dei consiglieri assegnati all’organo. Il Presidente del Consiglio Comunale la iscrive all’ordine del giorno entro trenta giorni dalla presentazione. I Presidenti delle Circoscrizioni presentatrici possono illustrare la proposta alla Commissione Consiliare competente.
La proposta della Circoscrizione Uno ha come oggetto la “definizione di una quota di bilancio, indirizzata ad implementare le azioni del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) , non inferiore al 10% degli oneri dovuti relativamente ai permessi di costruire rilasciata dalla Città di Torino”.
La proposta ha ottenuto il voto favorevole di tutte le forze politiche tranne quella del Movimento 5 Stelle, che al momento del voto ha deciso di lasciare l’aula.
La proposta, redatta dal Coordinatore della Sottocommissione per le politiche a favore delle persone con disabilità della Circoscrizione Uno, Angelo Catanzaro del Partito Democratico e dal consigliere di opposizione Alberto Re di LEU, vuole, come ci dichiara lo stesso Catanzaro, accendere i riflettori su un tema come quello del fondo per il PEBA e per l’abbattimento delle barriere fisiche, sensoriali e comunicative, che è stato nel tempo sempre più ridotto.
Con questa proposta, aggiunge Catanzaro, si vuol far destinare una quota fissa all’anno per rendere la nostra città davvero accessibile a tutte le persone, e non solo alle persone con disabilità ma anche alle persone anziane e ai neo genitori con carrozzina.
I fondi che Torino ha destinato negli anni all’abbattimento delle barriere architettoniche negli uffici pubblici e nelle aree pubbliche, sono passati da oltre un milione e sei cento mila euro nel 2006 a circa 200 mila euro quest’anno.
Va detto che il taglio di tali fondi è iniziato già con la precedente amministrazione, ma con la vittoria di Chiara Appendino ci si apettava che tale quota fosse rivista, anche perché la Appendino, in qualità di consigliere comunale di opposizione nel 2015, presentò una mozione che richiedeva di mantenere esattamente la stessa quota per le stesse finalità : “la mozione 69 del 2015 fu approvata a larga maggioranza” aggiunge il Coordinatore della Sottocommissione per le politiche a favore delle persone con disabilità, “perché sui diritti non ci sono colori politici o strategie varie, vanno approvati – punto! “.
La capogruppo del Movimento 5 Stelle in Circoscrizione Uno, Serena Gamba, rispondendo ad un post di Catanzaro afferma quanto segue : “Come specificato a voce il M5S non ha ritenuto opportuno richiedere una quota al momento considerata esosa per il bilancio della città, ciò non implica non si fosse d’accordo con il principio di base. Non fosse stata indicata una percentuale così elevata non avremmo avuto alcuna difficoltà ad approvare il documento“. Peccato che nessun emendamento è stato presentato dal gruppo pentastellato per richiedere una quota più bassa.
Sempre ieri, in un altro consiglio di Circoscrizione, quello della Quattro, la Consigliera dem Cristina Abate, anch’essa appartenente al gruppo di Diritto 2016 coordinato da Angelo Catanzaro, ha presentato un’interpellanza, ex articolo 45 del regolamento del decentramento della Città di Torino, nella quale chiedeva all’amministrazione comunale se fosse stata prevista una quota del 10% degli oneri dovuti relativamente ai permessi di costruire rilasciati dalla Città di Torino. Anche in questo caso il documento ha visto il voto favorevole di tutte le forze politiche tranne quello del Movimento 5 Stelle : un caso oppure un’ordine di scuderia?