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venerdì, 28 Marzo 2025

Il Pd di Torino e le sue chatcorrenti

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Scritto da Angelo Giordano
Chissà come sarebbero stati chiamati i gruppi whatsapp ai tempi del Partito Comunista Italiano e della Democrazia Cristiana. La chat dei miglioristi? Quella dei dorotei? I morotei?
Per fortuna, non lo sapremo mai.
Il Partito Democratico torinese invece sembra ormai diviso per gruppi whatsapp e le relative chat, le “chatcorrenti”.
Dicono esistano quella dei renziani duri e puri, divisi per ora di arrivo: quella della prima ora, della seconda etc.etc.; quella degli orlandiani.
Poi le sottochat, tipo quella di Futuro democratico (la componente che fa capo all’ex sindaco di Torino Piero Fassino) o quella dei richettiani, cuperliani etc. etc.
E non è finita: c’è chi giura che ce ne siano almeno altre quattro o cinque.
Nulla di male, per carità, ma questa forma di interlocuzione tra i dirigenti piddini non sembra avere effetti positivi.
Già l’anno scorso, l’ormai ex segretario regionale, neo deputato Davide Gariglio, fu costretto a rinunciare al ruolo di amministratore del gruppo whatsapp creato per costruire la necessaria sinergia tra partito ed eletti.
I maligni dicono che sia stata l’unica volta in cui Gariglio si sia dimesso da qualcosa. Sta di fatto che furono botte da orbi.
Qualcuno abbandonò il gruppo come il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, altri utilizzarono la funzione salva vita “silenzia notifiche”. Insomma, la “gioiosa chat da guerra” per contrastare il nemico grillino fallì miseramente in una calda estate torinese.
Breve è stata anche la permanenza nella chat degli orlandiani della componente ex civatiana Rete Dem.
Quindi mentre gran parte dell’elettorato sembra aver abbandonato il PD nelle urne, nel PD va di moda “abbandona gruppo”.
E poi ci si chiede come mai i luoghi fisici, le sedi di partito, siano sempre meno frequentati.
A che serve vedersi se si hanno a disposizione dai 10 ai 30 giga al mese?
Il matrimonio tra il PD, le sue componenti e le chat whatsapp sembra però tenere nonostante le difficoltà, un matrimonio ormai indissolubile e duraturo.
Certo, finché screenshot non li separi.

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